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Giovedì, 14 Settembre 2000
La Provincia introduce i contrassegni: oggi in laguna ci sono oltre diecimila barche "anonime"
Targa per tutte le imbarcazioni
Esclusi dall’obbligo i natanti inferiori ai 7,50 metri di lunghezza con motori fino a 10 cavalli L’assessore Ugo Campaner: «Così verrà identificato, anche dalle telecamere, chi viola le norme»
Ciò che è normale nell'universo mondo, a Venezia è novità sconvolgente. È il caso, ad esempio, delle targhe sui mezzi in circolazione: in Italia non c'è il più stupido dei motorini che possa scendere in strada senza la sua sigla di identificazione ben visibile, ma in laguna non meno di 10 mila imbarcazioni possono circolare senza nessun segno di riconoscimento.

E cioè, tutti i "natanti", ossia le barche fino a 7,50 metri di lunghezza fuori tutto. Come a dire, gommoni, barchini, pattane, motoscafi, e chi più ne ha più ne metta, che costituiscono il grosso dell'esercito di quanti, praticamente certi dell'impunità, hanno preso la laguna per un Far West.

Ragazzi, la pacchia è finita: per tutti arrivano le targhe! Lo annuncia l'assessore ai Trasporti della Provincia, Ugo Campaner, che ha appena avuto dalla Commissione consultiva prevista dal Regolamento provinciale per la navigazione lagunare le disposizioni attuative per l'introduzione dei contrassegni.

È vero, assessore, ci siamo?«Sì, è tutto pronto, non ci sono più ostacoli. Il tempo di attrezzare gli uffici competenti per il rilascio dei contrassegni, e si parte».

Si aspetta resistenze?

«E perché? Per l'introduzione delle targhe sui motorini non c'è stata alcuna rivoluzione, e anche qui la procedura sarà semplicissima, senza oneri per l'utente».

Neanche sul piano politico?«Le decisioni sono state prese da tempo da tutti gli enti competenti, nell'ambito del regolamento che il decreto legislativo 422 del '97 ha riservato alla competenza della Provincia; la conferenza dei servizi nell'ultima riunione di giugno è stata d'accordo nell'andare avanti e sul piano tecnico la Commissione consultiva ha preso le sue determinazioni. L'iter è concluso e mi riservo solo di raccogliere le osservazioni degli operatori per adeguarvi eventualmente le procedure degli uffici».

Chi dovrà mettere le targhe?

«Tutti coloro che navigano all'interno della conterminazione lagunare con barche più lunghe di 7,50 metri e con motori superiori ai 10 cavalli. In pratica, tutti i diportisti».

Quali sono le finalità?«Rendere identificabili tutti i natanti, in modo da individuare chi trasgredisce le norme sulla navigazione. Ciò costituirà anche un deterrente psicologico, e consentirà l'introduzione di mezzi automatici di controllo, come ad esempio le telecamere».

Come sono fatte le targhe?«Sono rettangolari, dieci centimetri per trenta, con un codice alfanumerico nero in rilievo su fondo bianco retroriflettente. In pratica, la sigla "LV", che sta per laguna di Venezia, e poi un numero di identificazione. Ogni barca dovrà installarne una coppia».

Ma la targa cosa identifica: la barca o il proprietario?«I contrassegni sono associati a un documento di rilascio, che identifica il responsabile della navigazione, indipendentemente dal fatto che sia proprietario o meno del natante».

Senza targa non si circola in laguna. Ma chi viene da fuori?

«Per chi intende trascorrere un periodo a Venezia è prevista la concessione di targhe quindicinali, mentre non è richiesto nulla a chi è solo di passaggio. Costui, però, non potrà uscire dai canali di navigazione portuale».

Chi rilascia le targhe?

«Il regolamento indica l'Ispettorato di porto. La distribuzione fisica potrà avvenire lì, ma anche attraverso gli uffici periferici che la Provincia mette a disposizione, i costruttori, i loro rappresentanti, gli agenti di vendita, le darsene, i cantieri. Darsene e cantieri potranno assegnare anche le targhe provvisorie».

Assessore, è soddisfatto?«La missione che mi sono dato è attuare il regolamento provinciale, l'unico strumento che fa sintesi delle esperienze di tutti. Questo è un passo in quella direzione».

Silvio Testa

 

 

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