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Martedì, 19 Settembre 2000
Basta gare di velocità in laguna
Via gli abusivi dal Canal Grande, sì al minitaxi e ai "taxi a remi", maggiori controlli
di Silvio Testa
Il sindaco chiederà con forza al Magistrato alle acque di ridurre del 20 per cento tutti i limiti di velocità esistenti in laguna

È impegnato a questo da un ordine del giorno votato ieri sera a larghissima maggioranza dal consiglio comunale, che ha in parte ceduto alle pressioni degli operatori, i quali (per alcuni versi a ragione) non volevano i nuovi limiti previsti nel documento originario licenziato in commissione, ma che non ha sbracato, tenendo duro sul principio di dare un segnale forte perché, come ha ammesso l'assessore alla Mobilità, Michele Mognato, «sul fronte del moto ondoso probabilmente siamo arrivati a un punto di non ritorno».

Su questo punto Forza Italia ha votato contro («È demagogia»), ma il resto dell'ordine del giorno è poi passato praticamente all'unanimità, con la richiesta di allontanare gli abusivi da tutti i canali comunali, il potenziamento della sezione "canali" dei vigili («ma nel bilancio di previsione - ha ammonito Sergio Vazzoler, Sdi - ci dovranno essere i finanziamenti»), coadiuvati da volontari, la ripresa del progetto minitaxi, lo studio di un servizio di "taxi a remi", l'ammodernamento e la revisione degli orari operativi della flotta Actv.

Martedì, 19 Settembre 2000
 
«Così non si va avanti, abbassiamo i limiti»
Approvata a larghissima maggioranza una riduzione del venti per cento della velocità in laguna. Soddisfatta Pax in Aqua
 
«Adesso bisogna entrare nei dettagli più tecnici, sostanzialmente il consiglio comunale ha dato una manifestazione d'intenti, ma comunque va bene». 

Alla fin fine il presidente di Pax in Aqua, Paolo Lanapoppi, ha comunque ragione per essere soddisfatto: il consiglio comunale, ieri sera, forse non ha votato esattamente quanto il coordinamento contro il moto ondoso chiedeva, e cioé la riduzione dei limiti di velocità in laguna a 8 km/h (con deroghe per l'Actv e per il trasporto merci), ma ha approvato a larghissima maggioranza l'indicazione che gli attuali limiti di velocità vanno tagliati del 20 per cento. In tutta la laguna.

Il massimo della mediazione che è stata possibile, dopo che l'impianto originario dell'ordine del giorno licenziato la scorsa settimana dalla commissione presieduta da Danilo Rosan (Prc) aveva vacillato, a seguito della mobilitazione della Cgia, della Lega delle cooperative, dei tassisti, tutti presenti ieri in aula e intenti da giorni a un pressing asfissiante. 

Ma per la prima volta ieri erano presenti anche diversi degli associati di Pax in Aqua, che hanno pure fatto sentire la loro voce, facendo arrabbiare a un certo punto il leader di Forza Italia, Renato Brunetta. «Ma non si può sapere chi sono»? ha chiesto alla presidente, Mara Rumiz.

Alla fine, sul punto delle velocità Forza Italia è rimasta isolata, l'unica a votare contro, mentre An, che pure era tra i proponenti dell'Odg, si è fatta prendere dai timori, presentando a firma di Raffaele Speranzon un emendamento, poi bocciato, per eliminare anche il riferimento al 20 per cento.

Al momento del voto, due consiglieri di An si sono astenuti (Speranzon e Pomoni), mentre Paolo Bonafè, pentitosi di essersi pentito, ha votato a favore con Verdi, Rifondazione, Sdi, lista Costa, Lega, Ccd-Cdu, Pci, i Ds (astenuto Baratello).

«È pura demagogia, la copertura raffazzonata dell'incapacità dell'Amministrazione comunale di coprire i suoi fallimenti», ha dichiarato Brunetta a proposito del punto sulle velocità, mentre l'intero gruppo consiliare ha battuto sul tasto dei controlli. 

«Se sul fronte del moto ondoso siamo arrivati a un punto di non ritorno - ha sottolineato Zuin riferendosi alle dichiarazioni dell'assessore alla Mobilità, Michele Mognato - cosa hanno fatto negli ultimi sei anni le giunte Cacciari»? 

Zuin, dal canto suo, ha proposto due emendamenti integrativi all'Odg, poi votati praticamente all'unanimità, per sperimentare in maniera conclusiva il controllo satellitare (Gps) e per chiamare le forze dell'ordine a un maggior coordinamento attraverso una "conferenza per la sicurezza e la salvaguardia della laguna".

Le ragioni dell'odg sono state difese a più voci da Rosan («servono decisioni urgenti e coraggiose»), Paolo Cacciari («È una questione epocale, non c'è un dopodomani»), Piero Rosa Salva («Serve una presa di posizione decisa»), Renato Darsiè («va cambiato l'uso della città fatto finora»), Beppe Caccia («si esce dagli studi, dalle buone intenzioni, e si affrontano cose che si possono fare da domani mattina»), Gigi Gasparini («parliamo di Mose mentre la città si sta sgretolando»), Sergio Vazzoler («in un ventennio si può arrivare al rinnovo dell'intera flotta lagunare»), Giorgio Suppiej («così non si può andare avanti: i limiti di velocità sicuramente vanno ridotti»).

Silvio Testa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In aula il documento che punta a mettere insieme e integrare ordinanze, provvedimenti e regolamenti in gran parte disattesi
Cinque codicilli per ristabilire la pace in acqua
L’obiettivo è quello di riformare la normativa sulla navigazione per porre fine alla divisione di competenze fra vari enti
 
(Silvio Testa)

 Ieri sera, al voto del consiglio comunale, c'era lo stralcio di un più complessivo ordine del giorno sul tema del moto ondoso. 

Cinque articoli che puntano a dare una risposta in chiave strutturale a una tematica sul tappeto da oltre un ventennio, e che integrano provvedimenti, ordinanze, regolamenti già in vigore ma in larga misura disattesi.

La cornice dovrebbe essere una revisione normativa per superare il frazionamento dei poteri e delle competenze che finora ha impedito un'efficace lotta a chi ha scambiato la laguna e i rii cittadini per la pista di Le Mans. 

Anzi meglio, lo studio di una normativa ad hoc per la navigazione lagunare che chiaramente non può essere regolamentata adattando e stiracchiando questo o quell'articolo del codice della navigazione, pensato per il mare e per le navi.

Il primo punto dell'ordine del giorno, approvato anch'esso per stralcio a luglio, prevedeva proprio questo, ma finora il sindaco, Paolo Costa, non vi ha dato seguito.

Il punto più controverso è il secondo, proposto da Pax in Aqua (il coordinamento cittadino contro il moto ondoso) assieme a Italia Nostra e al Wwf Italia: la riduzione dei limiti di velocità in laguna e in città. «Si tratta di un provvedimento emergenziale», ha spiegato il presidente di Pax in Aqua, Paolo Lanapoppi, ricordando che continuare a chiedere studi e indagini non può essere il pretesto per non fare nulla, e che in laguna c'è un tale caos di limiti ammessi che la stessa Provincia ha impiegato otto mesi per venirne a capo e disegnare una piantina illustrativa (poi risultata sbagliata!).

Il terzo punto dell'Odg riguarda il potenziamento della sezione "Canali" della Polizia urbana, da dotarsi «di personale e mezzi comparabili col servizio viabilità svolto in Terraferma». 

Lì i vigili sono oltre 70, qui poco più di 20 quando erano quasi il doppio negli anni Trenta, per fronteggiare il moto ondoso di qualche peata spinta a remi. Sono da comprare almeno dieci motoscafi e va studiato un sistema satellitare di controllo del traffico che le categorie, a parole, dicono di essere pronte a accettare e che consentirebbe a due vigili, in una sala operativa, di seguire l'intero parco imbarcazioni.

Il quarto punto riguarda il rilancio del progetto minitaxi, già previsto dal Piano per il riordino del traffico acqueo votato nel '97 dal consiglio comunale, voluto dall'allora assessore ai servizi pubblici, Mara Rumiz, ma poi "affondato" dal successore, Michele Vianello, col pretesto dell'infelice esito del prototipo "Marco" fatto costruire nel '98. Come buttare il bambino con l'acqua sporca.

L'altro giorno, in commissione, l'ing. Paolo Canestrelli, che ha seguito il progetto ha ricordato come il prototipo sia stato costruito alterando e modificando il progetto uscito dalla vasca navale di Trieste, ma Vianello ha di nuovo alzato le barricate. Minitaxi significa una barca più piccola dei taxi attuali, in grado di portare 5/6 persone e non le 18 di adesso, con motorizzazioni ridotte, ridotta formazione d'onda, ridotti costi di gestione, ridotte tariffe. Dunque, un vero servizio di taxi acqueo per la città che costringerebbe i tassisti a cambiare radicalmente organizzazione del lavoro. Chiaro che lo vedano come il fumo negli occhi.

L'ultimo punto, infine, concerne lo studio di un servizio di "taxi a remi", ovvero un servizio di trasporto pubblico in ambito urbano che trasferisca a remi una quota dell'attività ora svolta a motore. Centinaia di turisti raggiungono in taxi il centro, o i loro alberghi, da Piazzale Roma o dalla Stazione, mentreché potrebbero essere serviti più piacevolmente a remi, a prezzi competitivi e in tempi del tutto comparabili. Il servizio potrebbe essere svolto dai gondolieri, oppure da una nuova categoria di operatori, con decine di nuove opportunità di lavoro per giovani veneziani.

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