Le
aree protette in bacino S.Marco
«Tornaremo
paròni in casa nostra»
Venezia -
Silvio Testa, Il Gazzettino del 13.7.2004
«Tornaremo
paroni in casa nostra».
Così il presidente del Coordinamento delle remiere, Giovanni
Giusto, ha
commentato le novità che il Comune sta cercando di introdurre per la
festa del Redentore, riassumibili in un semplice concetto: via le
magadiscoteche galleggianti dal Bacino San Marco, il cui cuore deve
essere riconsegnato alla città e alle sue tradizioni.«Vogliamo
rendere la festa del Redentore ai veneziani»,
ha tradotto in italiano l'assessore al Turismo, Armando
Peres,
illustrando ieri i contenuti delle ordinanze che dovrebbero permettere
soprattutto alle barche più tradizionali di tornare con serenità a
godersi in santa pace prima la cena e poi i "foghi", senza
temere di farsi andare per traverso prosecco e serata per la rabbia, per
la paura e per il moto ondoso. «Una
scommessa»,
ha ammonito il presidente dell'associazione
Vela al Terzo, Massimo
Gin, non
nascondendosi le difficoltà, ma l'importante è provarci.
Le
ordinanze della Capitaneria di Porto e del sindaco - commissario al
Traffico acqueo, dunque, che prevedono pesanti sanzioni a carico dei
trasgressori, dividono il Bacino di San Marco e il Canale della Giudecca
in quattro settori, riservando quello centrale, più vicino ai pontoni
da cui vengono sparati i "foghi", alle barche più piccole.L'Area
1-È quella a ovest del ponte votivo (cioé verso Marittima e Stucky),
ed è riservata all'ormeggio di unità di stazza lorda superiore alle 10
tonnellate o comunque a più ponti (pescherecci, lancioni, grandi topi),
che poi dovranno defluire per il Lido passando dietro la Giudecca.L'Area
2 -Vi valgono gli stessi limiti dell'Area 1. È davanti alla Riva degli
Schiavoni, fino al limite della congiungente il rio dei Greci col Faro
di San Giorgio, ma le barche qui ormeggiate dovranno poi defluire per il
Lido o attraverso il Bacino o per il Canale dell'Orfano.
L'Area 3 -È
quella delle barche "piccole", essendo riservata alle unità
tipiche locali con lunghezza massima di 11 metri e bordo libero
inferiore a 100 cm. È chiaramente un compromesso, perché nella fascia
rientrano sia sandoli, topette e sampierotte, che topi da trasporto, i
cui titolari infatti hanno protestato al primo odore dell'ordinanza (che
nella sua veste originaria prevedeva infatti il limite dei 10 metri).
Davanti ai Magazzini del Sale dovrebbe venire privilegiato l'ormeggio
delle barche a remi. Il deflusso per queste barche avverrà in via
privilegiata per il Canal Grande, che sarà percorribile a senso unico,
verso Piazzale Roma.
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Clicca
sull'immagine per vedere i dettagli
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AREA
1 - Ormeggio riservato alle unità di stazza superiore
a 10 T.S.L. o a più ponti. Deflusso in direzione Lido tramite
canale retro-Giudecca, Ghebo dei Cani ed Orfanello. Canale di
San Giorgio chiuso con panne galleggianti.
AREA 2 - Ormeggio riservato alle unità di
stazza superiore a 10 T.S.L. o a più ponti.
Deflusso tramite canale di San Marco ed Orfanello a senso unico
verso il Lido.
AREA
3 -
Ormeggio riservato ad unità
tipiche locali,
da diporto, mototopi con lunghezza massima di 11 metri e con
bordo libero inferiore a centimetri 100, favorendo l'ormeggio
alle unità a remi e storiche nei pressi dei Magazzini
del Sale.
AREA 4 - Ormeggio riservato alle unità a vela
con obbligo d’ormeggio di punta. |
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Lunedì,
19 Luglio 2004
Redentore,
"fasce" promosse, vandali bocciati |
La
notte è filata liscia fino alla fine dei fuochi grazie
anche al piano Peres, poi i consueti strascichi di
inciviltà |
(g.l.) Erano le
23.36 di sabato quando un sibilo ha sovrastato il brusio della
folla assiepata sulla riva degli Schiavoni; un attimo dopo la
luce chiara del primo fuoco pirotecnico ha illuminato a giorno
il bacino e per qualche secondo la distesa di barche, barchini e
motoscafi che animava quel tratto di laguna fino all'imbocco del
canale della Giudecca sembrava quasi irreale.
È iniziata così
l'attesa "notte famosissima" anche se già dalla tarda
mattinata turisti e veneziani avevano fatto a gara per
accaparrarsi il posto migliore dal quale osservare lo spettacolo
pirotecnico per la festa del redentore. Riva degli Schiavoni,
dunque, presa d'assalto, tavolini di bar e ristoranti
"presidiati" già verso le 17 da torme di clienti -
spettatori e in molti casi con generosi "auto -
abbuoni" di plateatico da parte dei gestori.
Scene già
viste di un copione che ogni anno si rinnova, anche se nei
commenti dei veneziani doc quest'anno lo spettacolo è stato un
po' sottotono rispetto alle passate edizioni: tuttavia erano
almeno ventimila le persone, un record, che sabato sera hanno
affollato l'intera zona a ridosso del bacino San Marco che si è
presto trasformata in una chiassosa babele di lingue: cori in
inglese, richiami in giapponese, estasiati commenti in spagnolo,
un pacifico e involontario "sit - in" di ragazzi
francesi stremati, a terra di fronte a palazzo Dandolo.
Ma la notte dei
fuochi (in tutto quattro tonnellate) ha portato con sè anche il
lato peggiore di un turismo del quale in molti, ospiti e
veneziani, farebbero volentieri a meno: immondizie di ogni
genere nelle calli, bottiglie di vetro in frantumi o
pericolosamente accatastate sui davanzali delle finestre più
basse, portoni di case e palazzi trasformati in latrine
d'emergenza.
Uno sconcio che
risalta ancor più se rapportato all'ineccepibile efficienza
della complessa macchina organizzativa: tutto è filato liscio,
senza incidenti di rilievo e con un numero di interventi del 118
(nell'ordine della decina e quasi tutti per svenimento da
affaticamento) che si può definire fisiologico data la portata
dell'evento; in occasione della festa del redentore di sabato
notte è stato sperimentato con successo il piano Peres, un
inedito sistema di regolamentazione dei flussi della folla: «I
portici del palazzo Ducale - ha spiegato l'ispettore direttivo
della polizia municipale, Guglielmo Fasan - sono stati
transennati così come la parte immediatamente prospiciente il
mare dalla sede della Capitaneria di porto fino alla riva degli
Schiavoni. Ciò ha consentito di ricavare una sorta di fascia
lungo l'intero perimetro dell'area in cui era assiepata la gente
a disposizione dei mezzi di soccorso».
Anche i ponti
della Paglia e del Vino, tradizionali punti di osservazione
strategici, sono stati tenuti sgombri e transennati nel senso
della lunghezza per separare i due sensi "di marcia".
Alla fine, intorno alla mezzanotte e mezza, il passaggio sotto
ai portici di palazzo Ducale è stato riaperto. Positiva anche
la spartizione dello spazio acqueo: qualche multa all'inizio,
poi tutti schierati in perfetto ordine. In fase di deflusso,
mugugni agli imbarcaderi dell'Actv dove solerti controllori
hanno tentato di verificare i biglietti dei viaggiatori
rallentando l'imbarco e desistendo dopo le proteste dei
presenti.
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Sabato,
10 Luglio 2004 - tratto da "Il Gazzettino"
É iniziato il
conto alla rovescia per il Redentore |
(r.
br.)
É
iniziato il conto alla rovescia per il Redentore nuova formula:
con le barche suddivise per stazza, prime
file riservate a chi va a remi, mentre le mega-imbarcazioni
dovranno restare in fondo.
Ma lo faranno?
O non ci sarà qualche furbo, viste le promesse e i prezzi fatti
pagare ai suoi passeggeri, cercherà di sfondare per guadagnarsi
un posto d'onore? L'assessore al turismo, Armando Peres, in
effetti, un po' lo teme. «Io avevo chiesto anche gli idranti,
ma non me li hanno concessi - ha raccontato - Comunque stiamo
informando tutti! E quella sera, in Bacino, avremo il doppio
delle forze dell'ordine. Chi trasgredirà le regole fissate
dalla nuova ordinanza sarà multato e scatteranno pure i
sequestri». Si vedrà tra una settimana...
Intanto Peres
ha riferito in Giunta anche delle novità in preparazione per la
Regata
Storica.
Che non sono poche.
A cominciare da un'anticipazione d'orario per consentire una
diretta Rai senza tagli: tutto dovrà concludersi entro le 19 e
non attorno alle 19.30, come di solito.
In cambio la Rai dedicherà alla Regata una diretta di un'ora e
50 minuti, ininterrotti. «Abbiamo concordato anche che il Tg 1
delle 20 darà la notizia della Regata - ha riferito ancora
l'assessore - mentre i vincitori parteciperanno alla
trasmissione di Uno mattina del giorno dopo».
Altro capitolo fondamentale, quello degli sponsor: «Sarà una
festa che costerà di più, ma che al Comune costerà meno».
Quattro pontoni sono già sponsorizzati. «Contiamo di arrivare
a cinque o sei. E uno sarà dedicato ai ragazzi delle scuole e
della voga». Ma tutta la festa dovrà rianimarsi: ed ecco
allora che un ex regatante farà da regista al corteo storico,
per evitare i tempi morti, con tanto di prove in Canale della
Giudecca. E ancora ci saranno giochi sull'acqua in Canal Grande:
dal tiro alla fune tra barche a remi, al palo della cuccagna in
orizzontale. E poi megaschermi di ultima generazione, per chi
sta nei pontoni, mentre sulle rive saranno posizionate ben 1.500
sedie. «La faremo tornare una vera festa» ha assicurato
l'assessore.
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