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San Giuliano
ripartirà in febbraio
«I primi 67 ettari pronti nel 2003»
di Roberta De
Rossi
MESTRE. Sembra fatta: pronto il nuovo bando d'appalto, a fine
febbraio dovrebbero riprendere i lavori per trasformare la discarica
industriale di San Giuliano «nel più bel parco urbano
d'Europa» e nel 2003 Mestre e Venezia avranno il loro «giardino della
riconciliazione lagunare».
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Si sbilanciano apertamente
l'assessore ai Lavori pubblici Marco Corsini e il prosindaco Gianfranco
Bettin nel presentare il bando per la rinascita dei primi 67 ettari di
quella che, per decenni, è stata la pattumiera tossico-nociva di Porto
Marghera.
Impresa stoppata nel marzo del 1999 dall'inchiesta (ancora in
corso) del pm Ramacci.
Il magistrato, si sa, è convinto che Ferrovial e subappaltatori si siano
ben poco preoccupati di bonificare l'area, contribuendo piuttosto ad
imbonirla con nuovi rifiuti per risparmiare sui costi, dopo aver vinto
l'appalto con un dimezzamento della base d'asta.
Il sequestro - dopo 9
mesi - era stato revocato dallo stesso Ramacci, ma a quel punto la
Ferrovial si era chiamata fuori, non considerando più remunerativa
l'impresa e pretendendo dal Comune i danni.
Da parte sua, l'amministrazione si dice pronta solo a saldare una parcella
di 8 miliardi per i lavori svolti.
Così, davanti all'impasse che si è trascitata per oltre un anno, a
settembre l'amministrazione ha rescisso definitivamente il contratto e ora
è in atto un arbitrato tra le parti.
Ma l'assessore Corsini non teme di impantanarsi in un nuovo caso-Fenice:
«La Ferrovial non ha impugnato la rescissione del contratto, quindi non
ha titolo alcuno per eventualmente ricorrere al Tar contro il nuovo
appalto».
Appalto che, tra l'altro, andrà ben oltre le opere aggiudicate nel primo
lotto e finite nel mirino della Procura. «Abbiamo deciso di snellire al
massimo i tempi per recuperare parte del tempo perduto», dice Corsini, «così
metteremo a gara tre lotti di lavori».
A spiegare di che si
tratta, è il progettista Antonio Di Mambro. «Al primo punto», osserva,
«c'è naturalmente la messa in sicurezza di tutta l'area
dell'ex-discarica, prioritaria nell'organizzazione del lavoro.
Non faremo ora gli edifici destinati al polo nautico, anche se saranno
realizzate le infrastrutture necessarie, quale impegno preciso per il
futuro. In questa zona, il Magistrato alle acque è al lavoro per il
banchinamento contenitivo della riva».
Poi, le opere nuove: un
centro di pattinaggio, la porta nord con annessi ristoranti, parcheggi e
nuovi spogliatoi del campo sportivo. Durata dei lavori, da febbraio: 24
mesi. Base d'asta: 45 miliardi e mezzo.
Ma chi paga? Il Comune, che conta però di non perdere i 12 miliardi
europei del progetto Urban, la cui erogazione era condizionata al termine
dei lavori entro il 2000.
«Il sequestro», osserva l'assessore ai Lavori pubblici, «è stato
un evento grave e del tutto indipendente dalla nostra volontà. Almeno i 9
mesi di pausa forzata ci devono essere riconosciuti. Se non avremo questi
fondi, comunque, il Comune provvederà con le finanze della città. Il
parco si farà: è un bellissimo progetto di riqualificazione
ambientale.
La volontà
dell'amministrazione è stata forte e in 6 mesi sono stati superati molti
problemi che apparivano invalicabili». «Si stanno finalmente chiudendo
molte partite storiche», osserva il prosindaco Gianfranco Bettin, «il
parco, lo stadio, l'ospedale di Mestre: uno sforzo eccezionale per
intensità e qualità, nell'ottica di unire sempre più, attorno alla
laguna, le due anime di questo comune».
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LE NOVITA'
Pattinodromo,
ristoranti, parcheggi
r.d.r.
VENEZIA. Alla fine del 2003, i 67 ettari che costituiscono il cuore del
parco di San Giuliano non saranno più un'area inquinata e desolata, ma un
parco con migliaia di alberi, un pattinodromo, ristoranti, bar, giochi per
bambini, parcheggi e nuovi servizi.
Il primo atto, d'intesa con il Magistrato alle acque che sta realizzando la
conterminazione-sarcofago del lato verso la laguna, è la bonifica del
sito.
Molti i nuovi lavori messi in appalto. Come il pattinodromo: 900 metri di
pista lineare, sotto una grande ala-tetto, due edifici circolari per i
servizi e l'affitto dei pattini.
A nord la nuova porta, verso il ponte ciclo-pedonale che collegherà il
parco a viale San Marco. Il nuovo ingresso è composto da due edifici - un
ristorante e gli uffici-manutenzione - collegati tra loro da una rete di
cavi d'acciaio.
Un ascensore porterà a una terrazza belvedere (tre quelle realizzate in
tutto il parco). Saranno realizzati anche i nuovi spogliatoi del campo
sportivo, con relativi i parcheggi, un percorso vita, la piazza gazebo.
Ma il parco, in futuro, sarà anche altro. «Partirà la progettazione del
cosiddetto lotto B2», spiega l'architetto Di Mambro, «lungo la fascia
argine di San Giuliano, dal forte al canale, dalle barene di Campalto al
canale Osellino, d'intesa con magistrato alle Acque e Consorzio Dese Sile».
Il progetto del pattinodromo che verrà realizzato nel parco di San
Giuliano
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