E studia pro e contro della collocazione a sinistra o a destra del ponte della ciclabile galleggiante.
Un sogno da quasi 4 milioni di euro.
La proposta di Asm risponde all’ esigenza di raggiungere il centro storico in bicicletta. La società presieduta da Giorgio Nardo è andata però oltre lo studio di fattibilità.
«Visto l’entusiasmo
dimostrato al progetto dal sindaco Massimo Cacciari»,
spiega Nardo, «abbiamo deciso di realizzare un progetto
preliminare, finanziato con fondi della nostra azienda, e
che sottoporremo all’esame della giunta comunale assieme
ad una scheda che indica i pro e i contro di una
collocazione a sinistra o a destra del ponte della Libertà».
Inizialmente la pista ciclabile galleggiante avrebbe
dovuto collegare il parco di San Giuliano, toccando
l’isola di San Secondo, fino a all’ex macello di
Cannaregio con un ponte pensato in legno, di uso esclusivo
da parte delle biciclette.
Lungo i sette chilometri di ponte per le biciclette, si
potrebbero trovare anche un servizio bar, un affitto di
canoe ma anche un servizio di bici sharing (biciclette in
affitto) che potrebbe incentivare un utilizzo turistico
del percorso.
Il percorso si dovrebbe realizzare con un pontone
galleggiante all’altezza del canal Salso, seguito da una
passerella su pali infissi in barena e poi nuovamente un
ponte galleggiante, verso Cannaregio.
L’idea è piaciuta a molti, tra l’altro anche a Luigi
Brugnaro, padrone di «Umana» e sponsor del basket Reyer
che ha acquistato dal Demanio l’area dei Pili che
interessa ad Asm che dovrebbe realizzare il vecchio
progetto di un parcheggio scambiatore, ma che
l’imprenditore vuole invece trasformare in una
importante porta di accesso a Venezia, dotata di vari
servizi.
«Ho parlato con lui ed ha dimostrato grande interesse al
progetto, sostenendo che sarebbe più utile che la pista
fosse realizzata a destra del ponte, se lo si guarda dando
le spalle a Mestre», spiega Nardo.
Da qui l’idea della
scheda, che permetterà alla giunta di Massimo Cacciari di
valutare non solo il progetto, che ha un costo stimabile
per ora tra i 3 e i 4 milioni di euro, ma anche di
sceglierne la collocazione migliore.
L’idea originaria permetteva di collegare San Giuliano a
Venezia, in un punto del centro storico non lontano dalla
stazione ferroviaria.
Ma intervenire sull’altro lato del canale ha altri
benefici: anzitutto si metterebbe in collegamento i
ciclisti provenienti dalla terraferma con l’imbarcadero
dei ferry boat al Tronchetto e poi da quel lato l’acqua
sarebbe più bassa, consentendo un migliore
intervento.
Di più, il ponte stradale è decisamente più
interessante dal punto di vista architettonico rispetto a
quello ferroviario.
Proprio sul lato destro si era
concentrata anche una ipotesi, di cui poi non si è saputo
più nulla, proposta dalla Regione Veneto con uno studio
affidato all’architetto Giampaolo Mar. In quel caso si
trattava però di una pensilina a sbalzo del ponte
translagunare.
(Mitia Chiarin)