MERCOLEDÌ, 20
LUGLIO 2011
Pagina
13 - Cronaca
L’Unesco
«vigila» sulle
grandi opere in laguna
Accolto
l’appello di Italia Nostra. «Basta con gli scavi e le colate
di cemento»
L’Unesco
terrà «sotto osservazione» i grandi progetti che rischiano di
stravolgere l’equilibrio della laguna.
Un appello lanciato da
Italia Nostra
, accolto ora da Krishore Rao, direttore del World Heritage
centre. Che ha inviato una lettera alla
presidente nazionale
dell’associazione, Alessandra Mottola Molfino, assicurando
l’interesse dell’Unesco sulla tutela della città d’arte e
della sua laguna. «Siamo molto soddisfatti», commenta la
presidente, «speriamo che questa presa di posizione
dell’Unesco convinca gli amministratori ad adoperarsi di più
per la tutela di un complesso naturalistico e monumentale unico
al mondo».
Tra i pericoli imminenti che minacciano la laguna, secondo
Italia Nostra
, ci sono le «colate di cemento» previste
a Veneto
city,
il nuovo polo
logistico a Giarre-Dogaletto
che dovrebbe ospitare 3 milioni di container l’anno. E poi la
cementificazione del Lido con un enorme porto
turistico a San Nicolò,
la Tav a
Tessera**
e la
metropolitana sublagunare.
Per
non parlare del Mose, ormai in fase avanzata di realizzazione.
Anche qui, milioni di tonnellate di cemento in laguna che
potrebbero stravolgerne le correnti e la fisionomia. «E’ di
questi giorni», aggiunge la
presidente nazionale
di
Italia Nostra
, «l’affermazione del presidente dell’Autorità portuale
che vuole scavare un
nuovo canale
artificiale in laguna
per farci passare le grandi navi croceristiche, senza
preoccuparsi delle conseguenze idrodinamiche».
«Le grandi opere che si stanno costruendo intorno a
Venezia», conclude la rappresentante di
Italia Nostra
, «
la distruggeranno. Noi
vogliamo porre all’attenzione del mondo questa emergenza,
spesso sottovalutata: anche la laguna come Venezia è un sito
culturale di importanza mondiale». (a.v.)
**[e
sotto il parco di San Giuliano ( N.d.R)]
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Mercoledì 20 Luglio 2011, |
L'appello
lanciato da Italia Nostra per salvare Venezia
supera le barriere cittadine e pure quelle
nazionali, approdando direttamente all'Unesco.
Che, con una lettera datata 13 luglio e firmata
dal direttore del World Heritage Centre Krishore
Rao, si è formalmente impegnato a esaminare le
osservazioni avanzate da Italia Nostra sullo stato
della Laguna.
«Ora speriamo che
questa iniziativa porti le autorità competenti a
esprimere una più stringente attività di tutela
di Venezia e della sua laguna» commenta a caldo
Alessandra Mottola Molfino, presidente
dell'associazione che opera per la salvaguardia
del territorio e che il 5 luglio scorso aveva
scritto al direttore del World Heritage Centre
dell'Unesco per segnalare «la mancanza dei
presupposti per mantenere Venezia e la sua laguna
nella World Heritage List, la lista dei siti
culturali di importanza mondiale meritevoli di
essere protetti e conservati come patrimonio di
tutta l'umanità - ricorda Mottola Molfino - in
quanto il governo italiano e le amministrazioni
locali sono venuti meno all'impegno assunto con
l'Unesco di tutelare la città e il suo delicato
ecosistema». Sotto accusa, per Italia Nostra, i
grandi progetti infrastrutturali che rischiano di
alterarne irreversibilmente il delicato
equilibrio, dal nuovo polo logistico a
Giare-Dogaletto al terminal crocieristico,
passando per Tessera City, Lido, Sublagunare e
Tav. Italia Nostra coglie l'occasione
dell'interessamento dell'Unesco per ribadire la
propria posizione e i timori per il futuro di
Venezia: «Italia Nostra non è contro il turismo
né contro il progresso: ma siamo preoccupati per
la sopravvivenza della Laguna e quindi di Venezia.
Le grandi opere previste tutt'attorno a Venezia la
distruggeranno e con queste azioni vogliamo porre
con forza all'attenzione mondiale la situazione
della Laguna, che spesso non è colta in tutta la
sua gravità e che l'Unesco considera, al pari
della città - chiude la presidente - sito
culturale di importanza mondiale che necessita di
tutela come le chiese e i palazzi della città».
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