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        Lunedì 13 Luglio 2009



Pochi mezzi preposti, ma soprattutto tanta confusione su quali siano le zone davvero "calde". Pinarello (Pax in Aqua): «Pericoloso persino salire in vaporetto»

Anarchia in laguna, controlli col contagocce

Il vicesindaco: «Argos anche alle Fondamente Nuove se il Magistrato alle Acque contribuisce alla spesa»


Lunedì 13 Luglio 2009,

Un’altra domenica con la laguna in tempesta è passata senza che i proclami registrati nella settiman a a bbiano avuto seguito. 
Non un controllo c’è stato nei confronti di quei taxi che corrono come dannati, mentre anche ieri la Capitaneria di porto ha visitato le spiagge del Lido a caccia di quei diportisti che ancorano le loro barchette a pochi metri dalla spiaggi a a ridosso della diga di Alberoni. I vigili sono sempre in canal Grande, nonostante ci sia da un anno il sistema di controllo a distanza e nonostante non sia quello il punto in cui le onde abbattono la città. 

Gli altri praticamente non esistono. Verrebbe da pensare che, dopo decine di vertici di emergenza, anni e anni di commissario governativo al moto ondoso, le autorità che governano la laguna non abbiano ancora chiare quali siano le priorità. 

Se è così difficile capire dove posizionare una barca fissa per la sorveglianza, evidentemente il problema non sta solo nella carenza di risorse, m a a nche di idee. Vediamo di chiarire qualche punto.
      Fa re rifornimento in laguna è diventata un’attività da truppe speciali. Alle Fondamente Nuove o in Sacca San Girolamo le onde dei mezzi pubblici, delle barche da trasporto e dei taxi (subito in planata, anche in prossimità di Sacca della Misericordia) sono tali che i danni sono frequenti. Ecco, ad esempio, un posto dove controllare e, magari fare dubito qualche multa.
      «Questa zona - spiega il vicesindaco Michele Vianello, che oggi presenterà l’estensione al Tronchetto del sistema Argos di telecamere intelligenti - è di competenza del Magistrato alle Acque e quindi spett a a lla Polizia lagunare fare le verifiche. Capisco le loro difficoltà e sono disposto a venire loro incontro. Se dividiamo la spesa possiamo installare Argos anche alle Fondamente Nuove».
      Altro posto critico, il canale delle Navi, tra la Certosa e Sant ’Elena. In quel punto le onde sono altissime, causate dall’alta velocità di motoscafi e di granturismo, tanto che non è dato sapere quanto dureranno i costosi lavori di banchinamento appena terminati dal Consorzio Venezia Nuova.
      «Sabato mattina stavo pe r p rendere il battello dal Lido - dice il presidente di Pax in Aqua, William Pinarello - uno straniero è rimasto ferito ad un ginocchio e abbiamo aspettato mezz’ora in attesa dell’ambuilanza. È diventato pericoloso persino imbarcarsi. In canale delle Navi, poi, è un disastro».
      Parlare del Canale della Giudecca, infine, è diventato ormai inutile. Lì la vergogna dell’assenza di controlli è davvero sotto gli occhi di tutti.

     
 M.F.

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Un testo di Paolo Lanapoppi del 2000 per meglio capire cosa significhi "moto ondoso", 
in laguna e in città, a Venezia. 
Poche righe per conoscere un dramma forse non più ignorato, più ancora più distruttivo dell'acqua alta.
 

 

 

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IL CASO

E c’è anche chi pratica indisturbato lo sci nautico tra le barene


Lunedì 13 Luglio 2009,

Nei canali e nell’ambito dei bassifondi della laguna sono vietate: la pratica dello sci nautico, del windsurf, del kite surf, il rimorchio di attrezzature per il volo (aquiloni, paracadute ascensionali e dispositivi similari) e la navigazione con le moto d’acqua. 

Questa disposizione però non è assolutamente rispettata. In questi giorni giovani e non più giovani si divertono, all’interno di un circuito fatto di barene, a praticare lo sci nautico. 

Sembrano proprio tutti felici e contenti nell’emulare la bravata dell ' olandese Duncan Zuu r c he ha preferito esibirsi, però, in piazza San Marco a bordo del suo wakeboard "surfando" a pelo d ' acqua davanti alla basilica. Preoccupa, invece, constatare che a non rispettare le regole, pe r p rimi, sono i residenti. 


      Giovedì 2 luglio, ore 18, nelle vicinanze del canale che port a a Sant’Erasmo “Capannone” sfreccia un barchino. 
A bordo ci sono due ragazzi mentre il terzo , in bermuda, pratica lo sci nautico. Il divertimento si conclude dopo un’oretta. 

Stessa postazione, ma qualche giorno dopo e sempre in un giorno feriale. Lunedì 6 luglio, ore 19.30, un’altra imbarcazione corre ad alta velocità e sfiora la superficie dell’acqua. Il canale è sempre lo stesso. C’è solo una differenza. Non ci sono a bordo ragazzini m a a dulti. 

Un uomo, dai capelli bianchi, conduce il barchino che corre a velocità sostenuta. Poco distante l’amico, coetaneo, con tanto di muta nera che copre anche la testa, si improvvisa in un zig-zag tra le barene. Dopo mezz’ora il mozzo diventa lo sportivo e viceversa. Scambio dei ruoli. Il gioco prende nuovamente inizio. La laguna di Venezia, ovviamente, non è un’are a a datta per quest a a ttività sportiva che è consentita nelle acque marittime situate ad oltre duecento metri dalla linea batimetrica di 1360 antistante le spiagge e, ad oltre cento metri dalle coste cadenti a picco in mare. 

La laguna non quindi è una spiaggia e, non è una palude con agglomerati di fango. E’ un delicato ecosistema, un mondo di grande fascino, ricco di organismi d’ogni tipo, di piante alofile, tra cui la salicornia veneta e il caratteristico limonium e, di animali, come le garzette, gli aironi cinerini, i cormorani, i martin pescatore, i falchi di palude, per non parlare della colonia di cavalieri d ' Italia che si può ammirare nei mesi estivi. 

La laguna va rispettata, devono essere venerati i limiti di velocità, tenuti in alta considerazione i divieti, e, più di tutto, non si devono provocare onde, inutilmente, se non in mare aperto.
     
 Federica Repetto

 


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