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Il
glossario é integralmente tratto dall'edizione 2004 di Vela al
Terzo a Venezia, dopo ampia revisione dell'originale pubblicato nell'ottobre
2001. Chi riscontrasse errori o incongruenze può inviare la
segnalazione a byrevi@gmail.com
Vela al terzo a
Venezia A - C
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Glossario di Vela al Terzo a Venezia
1a Parte
A
- C
D
- M
N
- Z
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Avvertenze
per i termini di glossario
sull’origine:
a
di varia origine adattato alla sintassi italiana;
c
di origine chioggiotta, già in uso negli antichi bragozzi;
g
genericamente in uso nell
'
ambito della laguna veneziana;
m
proprio del vocabolario della marineria tradizionale italiana;
p
in uso nell
'
isola di Pellestrina;
v
in uso presso il centro storico di Venezia;
r
di uso corrente in ambito nautico, o voce poco usuale del vocabolario
italiano.
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sull’ambito
di appartenenza:
la
ecosistema lagunare;
ba
barche
ed alla loro
attrezzatura;
sc
ruoli e situazioni storiche o di costume;
pe
legato all
'
attività peschereccia;
tc teoria
e tecnica di navigazione a vela.
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GLOSSARIO
a contraria (g tc): andatura della
barca contrari
a alla direzione della corrente.
a premando (g tc): sinonimo
veneziano e lagunare
di «sinistra»; è d
'
uso dire, ad esempio, “va a
premando!” (vai a sinistra); deriva dalla direzione che prende la barca
quando il pope preme.
a collo (o accollo) (m tc):
posizione del fiocco bordato fin sul bordo sopravvento della barca.
a seconda (g tc): andatura della
barca nella stessa direzione della corrente.
a stagando (v tc): sinonimo
veneziano e lagunare
di «destra» (o dritta); è d
'
uso dire, ad esempio,: «v
a a
stagando!» (vai a destra!); deriva dalla direzione che prende la barca
quando il pope stalìsce.
abete (r ba): Abies Alba / Picea
excelsa; essenza di venatura larga e chiara; di basso peso specifico
(510 g/dm3) ma resistente alla putrescenza.
accostare (m tc): genericamente
significa cambiare direzione alla barca; più normalmente si intende l
'
affiancarsi ad un
'
altra imbarcazione.
agugliotto (
m b
a): il maschio del cardine del timone, imperniato nella femminella.
Così come la femminella, e fissato allo scafo o alla pala del
timone tramite bandelle.
alare •1
manovra, (
m b
a): tirare un cavo pe
r t
esarlo o vincere una forza resistente; per estensione s
'
intende anche mettere a terra una barca.
alare •2
forma, (
r t
c): la sezione di una vela, di un’appendice di carena o di un’ala: in
presenza di un fluido in movimento genera una forza chiamata portanza.
albèo (v ba): denominazione
dialettale dell
'
abete.
albero (
m b
a): asta verticale destinat
a a
sostenere la velatura.
allunamento (
m b
a): curvatura convessa dat
a a
uno o più lati di una vel
a a
l fine di conferirle il necessario grasso.
allungamento (
m b
a): rapporto fra il quadrato dell'altezza e l’area della superficie alare.
altezza – della pezza o telo (r ba):
distanza fra le due cimose.
altezza –
della vela (r ba): distanza, presa perpendicolarmente alla base,
fra la
base e il
punto più alto della vela.
amante (
m b
a): s
'
intende ogni bozzello mobile.
amantesenale (
m b
a): particolare sistema di paranchi composto da tre bozzelli
e usato per il
carico e lo scarico di materiale.
amantiglio (
m b
a): la manovra, o cavo, che sostiene il pennone.
ammanigliare (
m b
a): unire tramite maniglia (grosso grillo) cavi, catene o anelli in
genere.
andatura (m tc): direzione della
barca (della sua prua) rispetto al vento reale.
anguèla (g pe): Atherina boyeri –
piccolo pesce lungo non più di
10 cm
, molto abbondante in laguna.
anima (v ba):
tavola della pala del timone che va dalla sioèt
a a
lla testa della pala.
angolo morto (m tc): rispetto ad un
punto, l
'
angolo morto rappresenta l
'
insieme di tutte le direzioni che la barca a
vela non potrà percorrere perchè troppo vicine al letto del vento.
angolo di scotta (
m b
a): l’angolo della vela di taglio su cui agisce
la scotta. Vedi
anche bugna.
angolo di penna (
m b
a): l’angolo della vela marconi incocciato alla drizza.
angolo di mura (
m b
a): l’angolo della vela marconi incocciato alla base d’albero.
Nelle vele quadre sull’angolo di mur
a a
givano sia la scotta che la mura, intesa come manovra.
angolo di virata – v. di prua (m
tc): la differenza in gradi fra la rotta precedente e la rotta
susseguente alla virata. Per le barche al terzo è sensibilmente maggiore
dell’angolo morto.
anguilla – nodo d
'
a. (
m b
a): nodo d
'
avvolgimento eseguito per fissare il mante all’antennella
superiore.
antennale (
m b
a): denominazione del lato superiore della
vela a
l terzo
; vedi anche di sopra o inferitura.
antennella (a ba): ognuna delle due
aste su cui è inferíta la vela a
l terzo. Vedi anche pennola.
apostoli (
m b
a): masselli di rinforzo posti a prua; vengono nominati anche nella
struttura delle barche tradizionali lagunari; vedi anche menài.
appendice di carena (
m b
a): qualsiasi superficie sporgente dalla carena della barca o
comunque immersa e solidale allo scafo.
aree di bonifica (r la): sono intesi
gli spazi barenosi residui delle casse di colmata, a Ovest del polo
industriale di Marghera.
armare (m tc): genericamente
significa preparare una qualsiasi cos
a a
svolgere la funzione cui è stata destinata; può pertanto riferirsi ad un
'
imbarcazione m
a a
nche ad un singolo componente dell'attrezzatura.
armamento (
m b
a): il complesso di attrezzature, materiali, equipaggiamento, dotazioni,
documenti etc, necessari per la navigazione del natante.
armo (
m b
a): termine usato nella definizione di nave o natante, in base al tipo di
velatura.
assuccare (
m b
a): stringere il nodo al fine di renderlo efficiente nella sua funzione.
asta – di prua o di poppa (g
ba): termine usato per indicare, indifferentemente, la ruota o il dritto
di prua (o di poppa) delle imbarcazioni lagunari; massello lineare o curvo
di legno duro, sempre presente almeno a prua, su cui si chiude il fasciame.
astrùra (g la): area di fondale
roccioso nel fondo sabbioso tipico dell
'
alto Adriatico.
atterrare (m tc): andare a terra;
termine riferito all
'
imbarcazione.
attrezzatura (
m b
a): in ambito velico rappresenta l
'
insieme di tutto il necessario, vele e alberi compresi, che serve per la
propulsione eolica e il governo della barca.
aurica – vela ... (
m b
a): vela di taglio trapezioidale, come la
vel
a a
l terzo
, ma inferit
a a
ll’albero; dalla sua evoluzione è nata la vela marconi.
bacàn (g la): particolare scanno
oggi presente solo davanti all
'
isola di S.Erasmo, in corrispondanz
a a
lla bocca di porto del Lido.
bacino lagunare (r la): ognuna delle
aree lagunari comprese fra terraferma, litorali e fascia (o fasce) spartiacque,
interessata dal flusso di marea di una singola bocca di porto.
baglio (
m b
a): quel trave più o meno inarcato che collega trasversalmente le murate
e sul quale poggia iI ponte di coperta; vedi caèna.
baicolanti (p pe): pescatore di baìcoli.
baìcolo (p pe): giovane bransìn
(spigola).
bala dei terzaroli (e ba): pallottola
di stracci o di sughero utilizzata per formare un appiglio sulla vela, su
cui dar volta una borosa; la bala era usata nei bragozzi al
posto della brancarella.
balòte o valonéa (g la):
alga dall
'
aspetto di piccola palla, dur
a a
l tatto e dalla dimensione di un limone.
balumina (
m b
a): lato della vela di taglio da cui esce il vento.
bandella (
m b
a): lamina o piastr
a a
ttraverso cui gli agugliotti e le femminelle vengono fissati a
scafo e pala.
baonàr (p tc): azionamento del remo
o di una pertica puntati sul fondale e agenti sulla fiancata della barca per
lo spostamento trasversale di quest
'
ultima.
barbòn (g pe): Mullu
s b
arbatus, pesce dalle carni particolarmente delicate; non arriv
a a
i
20 centimetri
di lunghezza.
barca (m tc): termine generico con il
quale si comprendono gli yacht d'altura come le più piccole imbarcazioni da diporto.
barcàgno (g sc): vecchia
imbarcazione lagunare usata come ricovero.
barcàro (g sc): persona incaricata
di portare ai mercati
il pesce
della valle.
barchìn (g ba): in laguna s
'
intende ogni piccola e moderna imbarcazione carenata, sospinta da motori
anche di grossa potenza.
baréna (g la): terreno
arenoso-cretoso, elevato di pochi centimetri sul livello medio lagunare, con
vegetazione costituita da piante erbacee e arbustive.
barenànte (g sc): colui che
frequenta e conosce approfonditamente le zone lagunari più impervie.
baro (g la): fitto cespuglio o
accumulo di piante acquatiche in genere.
barra (
m b
a): ast
a a
ttraverso la quale si manovra il timone; è assai comune riferirsi ad essa (barr
a a
dritta, sottovento ecc.) in relazione a determinate manovre.
base (
m b
a): lato inferiore della vela.
bastìna (
m b
a): canaletta ricavata dal risvolto della stoffa lungo il perimetro della
vela.
batelluccio (g ba): imbarcazione
simile al bragozzo, di minori dimensioni e con l
'
asta di prua più slanciata. batèlo a pizzo (g ba):
antica denominazione chioggiotta del topo.
beccheggio (m tc): l'oscillazione in senso longitudinale della barca.
bermudiana (m tc):
denominazione in disuso dell’attrezzatura “marconi”, con vele
triangolari.
bìgoi in salsa (v sc): spaghetti di
grano saraceno di colore scuro (bìgoi mori) conditi con salsa a
base d'acciughe e cipolle.
bigorello (a ba): particolare unione
fra ferzi ottenuta affacciando e quindi arrotolando su se stessi i lembi contigui;
il piccolo
rotolo è fissato con una cucitur
a a
spirale eseguit
a a
mano.
bisàto (g pe): Anguilla anguilla; se di peso superiore al chilogrammo è detto “bisàta”
bitta (
m b
a): basso cilindro sul quale sia possibile dar volta una cima.
bocca di coccodrillo – castagnola a
b. (g ba): tipo di castagnola adatta a
trattenere cavi metallici.
bocca di lupo (
m b
a): particolare nodo d
'
avvolgimento.
bocca di porto (r la): accesso
navigabile per l’ingresso in un porto, un bacino, una laguna etc.
boccaporto (g ba): nelle imbarcazioni
tradizionale lagunari si intende il portello di chiusura di ogni singolo pozzetto.
bolo (g la): buc
a a
rtificiale scavat
a a
ll
'
interno della valle pe
r p
roteggere
il pesce
dal freddo e dal caldo eccessivi. In laguna Sud è chiamato gorgo.
bolo (
m b
a): motivo ornamentale circolare, dipinto o scolpito, posto a prua
simmetricamente all
'
asta.
bolina •1
(m tc): andatura di risalit
a a
l vento; l
'
insieme delle andature in genere comprese fra i 45 ed i 90 gradi rispetto al
vento.
bolìna •2
(
m b
a): manovra corrente necessaria per l
'
orientamento della parte di proravia della
vel
a a
l terzo
sul piano orizzontale.
bolìna stretta (m tc): l
'
andatura di bolina più vicin
a a
l letto del vento.
bolzone (
m b
a): prende questo nome l
'
inarcamento del baglio e quindi quello delle coperte.
bòma (
m b
a): asta inferit
a a
lla base della vela.
bompresso (
m b
a): piccolo albero sporgente oltre la prua, sul prolungamento della coperta.
bona – vel
a a
lla b. (g tc): è detto della
vel
a a
l terzo
quando si trova sottovento al proprio albero.
bordame (
m b
a): il lato inferiore della vela; vedi anche base.
bordare (m tc): orientare più
sopravvento la superficie velica, di
norm
a a
gendo sulla scotta. E’ più usato il termine “cazzare la
vela”.
bordo •1
(
m b
a): s
'
intende genericamente il contorno dello scafo, ma spesso il termine è usato
in riferimento ad uno solo dei due lati della barca, ad es. “il bordo
di dritta” o “sull’altro bordo”. In alcune frequenti
espressioni – ad es. “vivere a bordo” – è intesa la barca
stessa.
bordo •2
(m tc): ogni tratto di percorso compreso fra una virata (di poppa
o di prua) e l
'
altra, in altri termini il percorso effettuato sulle stesse mure.
bordo d'entrata (m tc): quel lato dell
'
elemento alare investito pe
r p
rimo dal fluido.
bordo d'uscita (m tc): quel lato dell
'
elemento alare da cui esce il fluido.
borìna (g ba): termine chioggiotto
della bolina (manovra).
boròsa (
m b
a): cimett
a a
tt
a a
fissare o tesare particolari punti della vela.
bosa (
m b
a): maniglia di cavo presa lungo il gratile.
bòsega (g pe): Mugil chelo,
particolare tipo di cefalo lungo fino a
50 centimetri
.
bottazzo (
m b
a): massello usato per la protezione delle fiancate dagli urti, in genere è
a sviluppo orizzontale.
bozzello (
m b
a): accessorio nautico costituito da un supporto detto cassa che
trattiene una o più pulegge.
bozzello fisso – o ghia (
m b
a): bozzello con la funzione di semplice rinvio.
bozzello mobile – o amante (
m b
a): bozzello usato per dimezzare lo sforzo necessario a vincere una forza
resistente applicat
a a
lla cassa del bozzello medesimo.
bracci incrociati – àncor
a a
quattro ... (r ba): nome commerciale di rampino a marre
parzialmente snodate. bragàgna (g ba): imbarcazione da
pesc
a a
fondo piatto, lunga circa
10 m
, anticamente armata con tre vele al terzo.
bragòtto (g ba): cavo metallico
applicato al boma, su cui scorre il ciòcciolo della scotta,
bloccato dal turbante; permette di distribuire la forz
a a
pplicat
a a
lla scotta lungo due punti del boma, evitandone l’inarcamento eccessivo.
bragozzo (a ba): barca peschereccia
chioggiott
a a
fondo piatto, armat
a a
l terzo, con stazza che arrivava fino alle 20 t.
branca di bolina (
m b
a): sistema di cavi disposti a ventaglio usato per distribuire su più punti
un
'
unica forz
a a
pplicata; vedi anche patta d’oca.
brancaela (p pe): attrezzo da pesca
simile ad un fitto rastrello usato in palùo per la pesca di pettini e
ostriche.
brancarella (
m b
a): occhio circolare, rinforzato in vari modi, presente in determinati punti
lungo l
'
orlo della vela.
bransìn (g la): Dicentrarchus
labrax, spigola; pesce assai pregiato lungo mediamente fra i 30 e
40 centimetri
che arriv
a a
nche al metro di lunghezza.
brassa (c ba): denominazione
chioggiotta dell
a g
assa.
brìcola (v la): tipica meda
lagunare, in genere composta da tre tronchi.
brunàl (g ba): denominazione
dialettale dell
'
ombrinale.
bugna (
m b
a): oggi è inteso come l
'
angolo di scotta della vela marconi. Nell’antica vela quadra le bugne
sono entrambi gli angoli del lato inferiore: in base all’andatura
la medesima bugna era sottopost
a a
ll’azione della scotta o a quella della mura.
buranella – seràgi
a a
lla b. (a pe): particolare seràgi
a a
sviluppo lineare.
bùrcio (v ba): grossa barca da
carico, lunga fino a
30 m
, a fondo piatto e armat
a a
l terzo; veniva usata per il trasporto di grossi carichi nelle acque
interne, per buoni tratti trainata da riva tramite cavalli etc.
burciàro (v sc): conduttore del bùrcio.
burcièlo (g pe): maròta di
piccole dimensioni.
busa (g pe): termine buranello
indicante una buca di pochi mq scavata nella barena pe
r c
ollocarvi provvisoriamente
il pesce
novello.
C.a. (m tc): quella componente della F.A.
(forz
a a
erodinamica) cui si deve l
'
avanzamento della barc
a a
vela nella direzione della prua.
caduta poppiera (
m b
a): – vedi balumìna.
caduta – angolo di c. o di scotta
(r ba): l
'
angolo della vela di taglio compreso fra
base e balumina.
caèna (g ba): o baglio;
elemento strutturale che conferisce rigidità alla corba, in genere
costituisce anche il supporto per le coperte.
caenòn (p ba): particolare caèna
di sezione maggiorata, in genere addossata ma estern
a a
lla coperta.
caenòn maestro (p ba): il caenòn
che contribuisce direttamente al sostegno dell
'
albero maestro.
caìccio (g ba): piccola barca da
diporto con chiglia, generalmente lunga
4 metri
, vogat
a a
ll
'
inglese e armabile al terzo; assai frequente in laguna nella prima metà del
secolo XX°.
cagnaro (
m b
a): è inteso genericamente come una copertura provvisoria della barca o
parte di essa; in quest
a g
uida, e relativamente alle barche lagunari, è considerato come un riparo
dalle intemperie assai pratico da montare ma non efficiente quanto il tièmo.
calafàti (v ba): artigiani
specializzati nel calafataggio.
calafataggio (
m b
a): operazione necessari
a a
rendere impermeabile uno scafo con fasciame formato d
a a
ssi di legno.
camaròto (g ba): riparo rigido posto
verso poppa presente in alcuni tipi d
'
imbarcazione peschereccia lagunare.
campo (g ba): termine usato dai velai
tradizionali indicante genericamente una superficie.
canestrello (
m b
a): anello fatto di cavo tessile, utilizzato anche come stroppo.
canestrèo (g pe): Chlamys varia,
pettine; mollusco con conchigli
a a
forma di ventaglio del diametro di 4-
5 centimetri
circa.
cantièr (a ba): particolare trave o
struttura utilizzata come supporto per la barca da costruire m
a a
nche come stampo per la sezione longitudinale del fondo.
cantinèa (p ba): asse utiIizzata per
la determinazione della lunghezza delle piane.
caorlína (v ba): antica imbarcazione
da trasporto a fondo piatto lunga circa nove metri, con sei posti di
voga e caratterizzata
dalla simmetria fra ruota di poppa e ruota di prua.
capègno (g la): vedi solèra.
capo de mar (g st): comandante di una
compagnia di bragozzi.
cappa – andatura (
r t
c): “andatura” di sicurezz
a a
dottata in caso di problemi e vento sostenuto, permette quasi di arrestare
la barca senza dover ammainare le vele.
cappa – attrezzatura (v ba):
tipica custodia per la
vel
a a
l terzo
già serrat
a a
lle antennelle.
cappa di mastra (
m b
a): collare di materiale vario che garantisce la tenuta stagna della mastra
dell’albero. Vedi anche collare.
cappelletto (a ba): profilato
metallico posto lungo le parti della barca più soggette a piccoli urti o
sfregamenti.
caprerino (r sc): allievo o
istruttore del Centro Velico Caprera, famosa scuola di vela italiana.
capusso (g ba): rinforzo di tela
collocato in corrispondenz
a a
d ognuno degli angoli della vela.
carabiniere (v ba): chiodo la cui
testa ricorda il cappello da parata usato dall
'
Arma dei Carabinieri. La testa può essere anche di forma triangolare.
carànto (g la): fondale lagunare
argilloso ma consistente.
caricabàsso (
m b
a): manovra corrente della
vel
a a
l terzo
usata per regolare la vela sul piano verticale.
caregabasso (v ba): termine
chioggiotto del caricabasso.
carena (
m b
a): la parte immersa dell
'
imbarcazione, identificabile con l
'
opera viva.
carteggiare (m tc): s
'
intende l’uso della carta nautica della zona, normalmente per eseguire il
punto nave o rilevazioni analoghe.
casòn (g la): edificio isolato,
anche in muratura, usato come dimora da vallesani, pescatori o
cacciatori lagunari.
cassa – c. del bozzello (
m b
a): l
'
involucro esterno del bozzello.
casse di colmata (r la): isole
artificiali create su area barenose alla fine degli
'
60, con materiale proveniente dallo scavo del Canale dei Petroli. Oggetto di
interventi di vivificazione e naturalizzazione, sono or
a a
mbienti di notevole interesse naturalistico. Vedi aree di bonifica
castagnér (g la): legno del
castagno, Castanea sativa, di alto peso specifico e resistente alla
putrescenza; usato soprattutto pe
r p
aline e paletti da seràgia.
castagnola (
m b
a): vedi galloccia.
castagnola (a ba): nell
'
ambito veneziano con questo termine si indicano dei particolari pezzi di
legno usati lungo le antenelle come ritenute pe
r g
asse e simili.
castignòea (p ba): particolare cugno
della sampieròta, posto a pru
a a
sostegno di entrambe le falche. cavallino (
m b
a): la convessità, o concavità, in senso longitudinale della coperta; lo
stesso termine è usato per definire la curvatura longitudinale del fondo
piatto della barche tradizionali lagunari.
cavàna (g la): riparo coperto
accessibile dalle imbarcazioni per via d
'
acqua.
cavatòia (
m b
a): nelle barche al terzo è il foro passante in testa d’
albero per il
passaggio del mante (drizza).
cavèto (v ba): cavetto usato in
regata per
il massimo
irrigidimento della forcola.
cavìglia •1
(
m b
a): utensile usato per allargare i legnoli o per sciogliere i nodi più
tenaci.
cavìglia •2
(
m b
a): tratto di legno o metallo tornito, estraibile dalla sua sede, utilizzato
per dare volt
a a
manovre e cavi in genere.
cavo (
m b
a): ogni tipo di fune o corda, tessile o metallica, presente a bordo.
cazzare (
m b
a): è riferito alle manovre (non alle vele); significa mettere in tensione,
tirare, tesare.
centro di carena (m tc): iI
baricentro del volume immerso dell
'
imbarcazione.
centro di deriva (m tc): termine
equivalente al C.R.L., centro resistenza laterale.
centro velico (m tc): vedi C.V.
ceppo (
m b
a): barra incastrata sulla testa delle cosiddette «ancore a ceppo»
– tipico esempio l
'
ancora “ammiragliato” – con lo scopo di favorire la presa sul
fondale da parte delle marre.
cerchio (a ba): vedi sèrcio.
cevénte –
o sevènte (v la): flusso; periodo di marea entrante in
laguna.
cheba (p pe): particolare nassa
di forma cilindrica legat
a a
d un bastone conficcato nel palùo; è usata per quasi tutto l
'
arco dell
'
anno pe
r p
rendere gò e gamberi.
chebànte (p pe): pescatore
che nella su
a a
ttività si avvale della cheba.
chiaro (a la): vedi ciàro.
chiàvica (g la): apertura praticata
lungo gli argini della valle, normalmente regolata da una port
a a
saracinesca.
chiglia (
m b
a): è intesa come l
'
asse strutturale sul quale fanno capo i dritti (o ruote) di prua e di
poppa nonchè le varie ordinate. Può essere considerata un
'
appendice di caren
a a
basso allungamento. Nelle barche tradizionali a fondo piatto non è
presente.
chimènto (g ba): termine lagunare di
coménto.
chiodo (a ba): particolare caviglia
senza testa, che fuoriesce dalla sede solo da una parte.
ciàro – di valle (g la): spazio
acqueo aperto all
'
interno delle valli da pesca, tipico della laguna sòravento. cicala
(
m b
a): estremità ad anello dell
'
ancora, su cui v
a a
mmanigliato il relativo cavo o catena.
cièche (g pe): novellame delle
anguille, ogni esemplare pesa una frazione di grammo.
cima (
m b
a): nome generico dato al cavo tessile.
cimosa (r ba): ognuno dei due bordi
laterali della pezza di stoffa.
cinturino (a ba): lista di legno
inchiodata sui sancòni sotto la nerva, corre daI trasto
di pru
a a
quello di poppa.
ciòcciolo (g ba): fuso in legno
tornito che scorre lungo il bragotto; vi è incocciato il bozzello
mobile del paranco di scotta.
còa (v la): termine desueto dal
significato incerto, indicava particolari ghebi lagunari.
coccinello – o caviglietta (
m b
a): minuscolo legnetto a forma di fuso connesso ad un
'
estremità di una manovra o cavo; fatto passare in un occhiello o gassa di
diametro poco maggiore, garantisce, sotto trazione, un
a g
iunzione affidabile fra i due corpi (ricorda il bottone con la propri
a a
sola).
còfano (a ba): barca lagunare minore
caratterizzata dall
'
ampia coperta di prua e dal fondo leggermente convesso, anche in sezione
trasversale.
cogòlo (g pe): rete a forma di sacco
allungato, tenut
a a
perta da cerchietti rigidi e dotata di diaframmi attraverso i quali
il pesce
può solo finire nella pelèla.
collare (a ba): a Venezia indica
quella striscia di stoffa strettamente legat
a a
ll
'
albero, appena sopra la coperta, ad evitare penetrazione d
'
acqua sottocoperta; vedi anche cappa di mastra.
collarino (a ba): il collare
dell
'
albero di trinchetto.
colma de acqua (v la): altezza dell
'
acqua nel picco massimo di marea.
colomba (a ba): l
'
asse di mezzo del fondo della barca lagunare; va dal piede dell
'
asta di prua fino all
'
estremità poppiera.
colonna •1
(p ba) – o stante: corto asse verticale incastrato
superiormente al caenòn maestro e inferiormente alla scassa
dell’albero.
colonna •2–
cavo (c ba): denominazione chioggiotta del cavo di mura.
comando (
m b
a): minutenza per fasciature a commettitura larga.
comento (
m b
a): spazio compreso fra due tavole di fasciame adiacenti; lo scafo sarà
reso impermeabile con la calafatura.
commettere (m tc): attorcigliare i legnoli
(o cavi piani) per formare un cavo piano (o torticcio).
compagnia – di bragozzi (a
st): gruppo di bragozzi, appartenenti anche ad armatori diversi, agli ordini
di un unico capo de mar.
compenso (v ba): la parte della pala
del timone compresa fra l
'
asse di rotazione della stessa e lo specchio o l
'
asta di poppa.
concavità (m tc): la curvatura più
o meno accentuata che forma la vela fra il bordo d
'
entrata e quello d
'
uscita.
conterminazione – linea di ... (v
Ia): linea del confine lagunare definita nel secolo XVIII e tutt
'
ora segnalata da cippi in pietra d
'
Istria.
coperta (
m b
a): il ponte superiore, più o meno inarcato, della nave o delle piccole
barche; superficie costituita da tavole affiancate o da tavole di legno
laminato, destinat
a a
chiudere parte più o meno rilevante dello scafo.
copi – protezioni (v ba):
letteralmente significa «tegole»; sono strisce sagomate di rame o piombo
poste a protezione del bordo poppiero delle più grosse barche tradizionali
lagunari.
copo – elemento strutturale (v
ba): lungo massello usato in alcuni modelli d
'
imbarcazione tradizionale come raccordo fra i fianchi e il fondo.
corba (v ba): elemento strutturale
composto da piana e due sancòni.
corbe fondamentali – o maestre (v
ba): quelle corbe, tre in genere, che costituiscono il riferimento
principale per la linea dello scafo.
corda (
r t
c): il segmento rettilineo le cui estremità coincidono con quelle del
relativo arco di cerchio.
cordéri (m sc): personale
specializzato nella produzione del cordàme.
corderia (m sc): il luogo in cui
avveniva la produzione del cordame.
corona di paternostri (g ba): serie
di biglie in legno infilate nella parte di trozza che avvolge
l’albero, destinate ad evitare che la trozza s’impigli sulle asperità
dell
'
albero.
corpo (g pe): struttura di rete di
collegamento fra cògolo e parè.
corrente (
m b
a): l’estremità libera di una manovra o cavo, con la quale, ad
esempio, si imposta un nodo. La parte non libera è definita dormiente.
corrente (r la):
flusso, mass
a a
cquea in movimento pe
r c
ause varie, in laguna è quasi sempre determinata dall’alternarsi delle maree.
corsìa (a ba): vedi scorsia.
cortèo (v ba): (coltello) striscia
di legno costituente le fascie esterne della pala del remo.
costàna (g ba): asse di ridott
a a
ltezz
a a
pplicato lungo la nerva, verso l
'
interno della barca, come ostacolo all
'
entrata in pozzetto dell
'
acqua.
còstola o costa (
m b
a): elemento strutturale identificabile con il sancòn della barca
tradizionale lagunare.
cottre (
m b
a): termine desueto, probabile italianizzazione di cutter, oggi
sostituito dal termine di origine olandese “yacht”.
covèrta (v ba): vedi coperta.
covertèa (p ba): (piccola coperta),
corto asse parallelo e sovrastante alla nerva, presente normalmente
nei topi chioggiotti;
crescente (r la): c. di marèa;
termine usato correntemente al posto dei desueti cevénte o sevénte.
C.R.L. (m tc): centro di resistenza
laterale; quel punto ideale in cui si può considerare applicata la F.l.
globalmente sviluppata da carena e relative appendici (opera
viva)
cròssolo (g ba): pezzo in legno
normalmente addossato al sancòn, alla dritta dell
'
albero. Nell’issare la vela vi si può strozzare iI mante, poi dato
volt
a a
d un piròn infilato nel crossolo stesso.
C.s. (m tc): componente di scarroccio
o di sbandamento; quella componente della F.A. sviluppata sulla vela
che sposta la barca sottovento, sbandandola e provocando scarroccio.
cugno (v ba): angolo di legno posto
fra nerva e falca, con il compito di rinforzare
strutturalmente queste due componenti; é chiamato anche pènola.
cuscinello (p ba): massello in legno
usato sulle sampierote come appoggio per il petto del pescatore in
determinati tipi di pesca.
C.V. (m tc): centro velico; quel
punto ideale in cui si può considerare applicata la F.A. globalmente
sviluppata dalla vela.
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