Vela al terzo a
Venezia D
- M
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Glossario di Vela al Terzo e Venezia
2a Parte
A
- C
D
- M
N
- Z
La
terza e ultima parte verrà pubblicate entro la 1a settimana di Agosto
2009
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dare volta (m tc): legare, fissare il
cavo attorno ad una bitta, galloccia o supporto equivalente.
da terra – o mura (a ba): il
lato verticale prodiero della
vela a
l terzo
, opposto e parallelo al di fuori.
daredòsso – vel
a a
d. (g tc): è detto della
vela al terzo
quando si trova sopravvento al proprio albero, formando così due concavità.
dàcron (r ba): nome commerciale
americano di una fibra poliestere; ne sono confezionate quasi tutte le vele
“al terzo” attuali.
deriva – moto di d. (m tc):
lo spostamento che subisce passivamente l
'
imbarcazione per l
'
azione della corrente marina, del moto ondoso o del vento.
deriva (
m b
a): appendice di carena, in genere rientrante nello scafo, zavorrata o meno,
destinata ad aumentare la resistenza allo scarrocio della barca a
vela; vengono così genericamente denominate anche tutte quelle piccole
imbarcazioni dotate di deriva.
deriva laterale (r ba): pannello
appoggiato alla murata sottovento, destinato ad aumentare e
riequilibrare il piano di resistenza laterale delle imbarcazioni
tradizionali.
di fuori (a ba): balumina, caduta
poppiera; il lato verticale poppiero della vel
a a
l terzo.
di sopra (a ba): il lato superiore
della
vela a
l terzo
, opposto alla base.
di sotto (a ba): la base o lato
inferiore della rand
a a
l terzo.
dima (r ba): matrice per la chiusur
a a
freddo del manicotto su cavo metallico.
discommettere (
m b
a): separare i legnoli o trefoli di un cavo.
dislocamento (
m b
a): peso del volume d
'acqua spostata (dislocata) dalla barca; in pratica il peso della barca
medesima.
doppino – modalità d’ormeggio. (g
tc): s
'
intende quell
'
ormeggio in cui sia possibile liberare il relativo cavo – che fa via
in un anello o gira attorno ad un palo d
'
ormeggio – semplicemente sciogliendo, da bordo, le due estremità
del cavo stesso.
doppio gancio (g ba): particolare
ferramenta usata nei bragozzi, composta da una redancia e da
due particolari ganci su essa incocciati; il doppio gancio, a
sua volta incocciato ad un golfare, offre maggiore garanzia di tenuta
rispetto al gancio semplice.
doppio snodato – grillo ... (r
ba): coppia di grilli uniti da uno snodo.
dormiente (
m b
a): attributo relativo a manovra (armamento) o parte di un cavo
destinati a non subire regolazioni nel normale uso; é anche inteso come la
parte della manovra o del cavo non corrente (vedi).
dosàna (v la): fase di riflusso –
uscita – della marea dalla lagun
a a
l mare.
dosso (g la): – di palùo o
di zenziva; in laguna si intende un rialzo del fondo dovuto a
sedimentazione di materiale portato dalle correnti.
dritta (m tc): è il termine usato in
marineri
a a
l posto di «destra»; il termine “sinistra” è invece mantenuto.
dritto – d. di prua (o di poppa)
(
m b
a): vedi ruota di prua (o di poppa).
drizza (
m b
a): manovra corrente usata per alzare vele o bandiere.
«el me leòn» (v sc): «il mio
leone».
elastico (g la): Gracilaria longa;
alga filamentosa, rosso-castoro, raggiunge anche i due di metri di
lunghezza.
essenza (r ba): la specie di un
albero; si intende anche la parte utile, pregiata, del legno di un albero,
quindi, ad esempio, si esclude la corteccia e l’alburno.
eutrofizzazione (r la): eccessiva
presenza di sostanze nutritive in un bacino acqueo, con pericolo di tracollo
per il relativo biosistema.
F.A. (m tc): forz
a a
erodinamica; denominazione dat
a a
lla sommatoria di tutte le forze aerodinamiche sviluppate sulla superficie
velica investita dal vento; è applicat
a a
l C.V. (centro velico).
faccia della vela (
m b
a): ognuna delle due facce del tessuto della vela.
fàgia – pesc
a a
lla f. (g la): particolare sistema di pesca eseguito di
notte, con fonte luminosa e fiòcina.
fagiànte – o fagiaròto (g
la): pescatore che pesc
a a
fàgia.
falca (g ba): lung
a a
sse addossat
a a
l bordo superiore del fasciame per aumentare l
'
altezza di fiancata.
fango (g la): tipologia di fondo
melmoso o viscido nel quale l
'
uomo può sprofondare fino alla cinta.
fa manco (v la): si dice della
corrente laddove diminuisce la propria forza, generalmente ai bordi dei
canali. fare dormiente (m tc): espressione riferit
a a
quella parte di cavo o manovra data volta o comunque fissat
a a
qualche punto della barca; esempio: la lièva del timone (manovra) fa
dormiente sulla s’ciona post
a a
poppa.
fare il pane (a ba): serrare
la randa “al terzo”, con le antennelle messe un
a a
ccanto all’altra, arrotolando la tela su se stessa.
fare via (m tc): voce riferit
a a
d uno o più punti per i quali è fatto passare un cavo o una manovra;
normalmente un cavo o una manovra fanno via in un passacavo,
in un paranco etc.
fasciame (
m b
a): il rivestimento esterno dello scafo; può essere in legno (in assi o in
compensato) o in qualunque altro materiale.
fascia partiacque (r la): fascia
virtuale di confine fra due bacini lagunari.
fasciatura (
m b
a): stretto avvolgimento eseguito con una minutenz
a a
ttorno ad un tratto di cavo o manovra, ad evitarne la rapida
usura; può essere eseguit
a a
nche sulle parti metalliche quando ci sia sfregamento della vela.
fèmena (g ba): la femminella
nelle imbarcazioni tipiche lagunari.
femminella (
m b
a): la “femmina” del cardine del timone, entro cui ruota l’agugliotto.
fèro d
a a
cqua – o da fondo (g ba): ferro anche di grosse
dimensioni, a 4 marre, da secoli l
'
ancora principale a bordo delle barche tradizionali lagunari.
fero da calafà (g ba): corto
scalpello usato pe
r c
onficcare la stoppa nel chimènto (comento).
ferro (
m b
a): ancorotto a 4 o 5 marre privo di ceppo.
ferro di prua (a ba): profilato
metallico posto sulla facci
a a
nteriore dell
'
asta di prua, pe
r p
rotezione da eventuali urti.
ferzi (
m b
a): le strisce di tessuto, più o meno larghe, che cucite fra loro
compongono la vela.
fettuccia (r ba): nastro di tessuto
particolarmente resistente.
F.l. (m tc): forza idrodinamica; é
data dalla sommatoria di tutte le forze idrodinamiche che si sviluppano
sulla carena e sulle appendici della barca in movimento nell
'
acqua. E’ applicat
a a
l C.R.L. (Centro di Resistenza Laterale)
fiancata (
m b
a): si intende correntemente la murata.
fianco (
m b
a): si intende quella parte di murata compresa fra il mascone
e il giardinetto.
fiasco (g la): vedi punteruolo.
fil di ruota
(m tc): è quell’andatura nell’esatta direzione del
vento; si dice anche andatura di “poppa piena”.
filaccia (
m b
a): elemento prodotto dalla filatura di una fibra; più filacce
costituiscono il legnolo del cavo tessile.
finto vivagno (g ba): i velai
veneziani chiamano così una finta unione fra ferzi; il finto
vivagno viene eseguito quando l
'
eccessiv
a a
ltezza (larghezza) del telo causerebbe un
'
eccessiva estensibilità della vela.
fiocco •1
(
m b
a): vela di taglio triangolare, normalmente murat
a a
prua.
fiocco •2
– cavo (r
ba): cavo particolarmente morbido e duttile.
fiubòni (v ba): ognuno dei due
spioventi di cui si compone la coperta di prua di alcune barche tradizionali
(sandolo buranelo, gondola etc.)
flocco (v ba): vecchia denominazione
veneziana del fiocco (vela).
fondale (r la): la profondità di un
'
estensione acquea in genere; quindi di mare, di laguna, di fiume etc.
fondo (r la): il terreno, di varia
natura e consistenza, costantemente coperto dalla laguna, dal mare, dal
fiume etc.
fòrcola (v ba): la particolare scalmiera
usata nelle barche tipiche lagunari.
fossa (g la): avvallamento del fondo
del palùo; arriva fino a un metro e mezzo sotto il livello medio
lagunare.
fossinìgolo (p pe): fiocin
a a
tre punte usata in particolare per la pesca invernale dei gò.
fraìma (v sc): la stagione dei primi
freddi, intesa da ottobre a dicembre.
freccia (
r t
c): distanza massima, perpendicolare alla corda, fra la corda
stessa e il relativo arco di cerchio.
fuso (
m b
a): l
'
asta dell
'
ancora dalla cui estremità inferiore si dipartono le marre.
galàna (g ba): vedi màstra.
galloccia (
m b
a): dett
a a
nche castagnola; oggetto adeguatamente foggiato sul quale sia
possibile dar volta una manovra corrente o una cima in
genere.
galòn (g ba): la tavola della fiancata
più bassa, a contatto con il fondo della barca.
galtòn (v ba): la parte del remo
veneziano compresa fra la pala e il giròn.
gambetto (
m b
a): vedi grillo.
ganasce •
1 – g.
della scassa (g ba): elementi sovrastanti la scass
a a
tti a facilitare l
'
inserimento nella stessa della miccia dell
'
albero.
ganasce •
2 – g.
della pala (g ba): vedi tacchi della pala.
garbìn (g la): garbino; il
nome che in laguna è dato al vento da Sud Ovest (libeccio).
gasìa (g la): Robinia pseudacacia;
essenza della robìnia (acacia); di ottime doti
meccaniche e di resistenz
a a
lla putrescenza (peso specifico 700 g/dm3)
gass
a a
serraglio (
m b
a): vedi nodo d
'
anguilla.
gassa d
'
apice (a ba): in quest
a g
uida è intesa l
a g
assa che la sèrsena forma sugli angoli di scotta e di penna
della vel
a a
l terzo.
gassa (
m b
a): v
a g
enericamente intesa come un anello di cavo; può essere costituita da
un nodo m
a a
nche da un terminale di cavo piegato ad occhiello e fissato secondo varie
tecniche (cucitura, impiombatura etc.).
gesso da sarti (r ba): particolare
gesso con doti di tenacia ed elasticità; molto usato, mescolato con olio di
lino o vernice, come stucco per le barche.
ghébo o ghebbo (g la): canale
naturale, più o meno profondo e tortuoso, che porta l
'
acqua marin
a a
ll
'
interno dei palùi e delle barène, dove si esaurisce.
gheròne (g ba): particolare capusso
collocato lungo la balumina, alla fine di ogni linea di matafioni.
ghia (
m b
a): bozzello fisso.
ghinaressa (c ba): paranco già in
uso nei bragozzi per issare la vela maestra; sul suo bozzello
mobile è incocciato il corrente del mante, la drizza
della vel
a a
l terzo.
ghindare (m tc): alzare, portare a
riva.
giardinetto •1
(
m b
a): quel tratto di murata compreso fra fianco e ruota (o
dritto) di poppa della barca; sugli antichi vascelli in quel tratto di
fiancata venivano effettivamente coltivate pianticelle per vari usi.
giardinetto •2
– andatura (m tc): ognuna delle andature comprese
fra i 160 ed i 180 gradi rispetto al letto del vento.
giròn (v ba): la parte del remo
veneziano che lavora nel morso della fòrcola.
giudecchina – seràgi
a a
ll
a g
. (g pe): seràgia con i parè disposti lungo un unico
tratto di retta, con un certo angolo d
'
incidenza rispetto ai flussi di marea.
gò (g pe): Gobius ophiocephalus,
ghiozzo; specie tipica lagunare, gli esemplari superano di poco i
20 centimetri
di lunghezza.
golfare (
m b
a): anello, anche basculante, solidale
alla struttura della barca.
gondola (r ba): la più raffinata fra
le imbarcazioni lagunari, ha lo scafo asimmetrico ed è particolarmente
adatta per essere condotta da un unico vogatore. Lunga
11 metri
, compreso
il ferro
di prua, larga m 1,38, ha una lunghezz
a a
l galleggiamento di soli
6 metri
.
gordigliera (c ba): denominazione
chioggiotta della branca di bolina (o patta d
'
oca).
gordilo (c ba): denominazione
chioggiotta della bolina (manovra corrente).
gramìn o grisa (g la): piant
a a
cquatica nastriforme, prolifica solamente nelle acque non inquinate.
gran lasco (m tc): ognuna delle
andature comprese tra i 135 ed i 160 gradi dal letto del vento.
grasso – della vela (r ba):
voce genericamente indicante la convessità della vela; la sua regolazione
è importante per la miglior resa in base all’andatura e
all’intensità del vento.
gratile (
m b
a): il tratto di ralinga – cavo tessile –
applicato lungo la base della vela.
grillo (
m b
a): accessorio di uso comune costituito da un ferro a forma di U con le
estremità collegate da una chiavetta facilmente removibile; detto anche gambetto
o schiavetto.
grisa (g la): vedi gramìn.
grisìola (g pe): è possibile
definirla come un particolare tessuto la cui trama è costituita da
canne o cannucce palustri; l
'
ordito è invece costituito da pochi corsi di filo o spago
distanziati fra loro.
grolo (g la): o grotòn; fondale
argilloso comune fra le barene, meno consistente del carànto.
grotòn (g la): vedi grolo.
guardapalma (
m b
a): strumento che il velaio infila nella mano pe
r p
roteggerla e per applicare più forza suI l
'
ago.
imbarcazione da diporto (
m b
a): per la legge italiana è così chiamata ogni unità di stazza lorda
inferiore alle 50 tonnellate ma non rientrante nella categoria natanti.
imbrogliare (m tc): avviluppare e
legare la vel
a a
lle antenne; si usa un particolare cavo chiamato imbroglio.
imbroglio (m tc): il cavo
usato per legare le vele.
impalmatura (
m b
a): accorgimento atto ad impedire che le estremità dei cavi degradino o
sfilaccino; normalmente eseguita tramite fitta legatura.
impiaùra (c ba): termine chioggiotto
relativo all
'
inferímento eseguito con il passarìn.
impiccata – barca i. (g ba):
il termine indica la barca rimasta “appesa” al proprio ormeggio per non
essere stata messa in condizione di seguire la diminuzione del livello di
marea (cima corta, palina con sporgenze etc.).
impiombatura (
m b
a): connessione solida e di poco ingombro fra due estremità di cavi anche
diversi o fra un
'
estremità e un punto intermedio del cavo stesso.
impugnatura – i. del remo (a
ba): la parte del remo su cui si fa presa con le mani per la voga.
incaglio (m tc): condizione in cui la
barca, a causa del contatto con il fondo, non sia più in grado di
proseguire.
incappellaggio (
m b
a): gassa o componente similare atto ad essere infilato all
'
estremità di un
'
albero o asta, questi ultimi dotati di un blocco o rigonfiamento che
assicuri la ritenuta dell
'
incappellaggio nel punto prestabilito.
incidenza – angolo d
'
i. (m tc): quell
'
angolo, da zero a 90 gradi, compreso fra la direzione del
vento e la
retta passante per bordo d
'
entrata e bordo d
'
uscita della superficie alare.
incocciare (
m b
a): agganciare ganci, anelli o cime ad accessori anulari e appigli in
genere.
inferire (
m b
a): fissare la vel
a a
i sostegni previsti.
Inferitura •1
(
m b
a): nell
'
armamento marconi si intende il lato della vela compreso fra punto di mura
e punto di penna; nell
'
armamento al terzo corrisponde al lato superiore della vela, quello inferito
all
'
antennella superiore.
inferitura •2
– angolo d
'
i. (r ba): in questa Guida
viene così denominato l
'
angolo compreso fra mura e inferitura della vel
a a
l terzo.
ingaggio (m tc): condizione reciproca
fra due barche che, procedendo nella stessa direzione, si trovino abbastanza
vicine (non più distanti di due volte e mezza la lunghezza della barca
maggiore) e una delle due abbia la prua oltre la poppa dell
'
altra.
ingratigliare (
m b
a): fissare, normalmente tramite cucitura, il gratile alla base
della vela; per estensione si intende anche il fissaggio della ralinga
sul perimetro della vela (più propriamente ralingare).
intrecciato (
m b
a): vedi trecciato (cavo).
isole – i. della laguna (r
la): i terreni emersi lagunari più alti, di varia origine e caratterizzati
da vegetazione anche d
'
alto fusto.
issare (m tc): alzare, portare
a riva; “issare le vele” è più comune in letteratura che nella
realtà nautica.
lago – l. lagunare (a la):
estensione acquea compresa fra formazioni barenose e altri confini di facile
individuazione; non rimane seccato neanche con le basse maree minime.
laguna morta (r la): la parte di
laguna più lontana dalle bocche di porto, dove il movimento dell
'
acqua si ha solo in relazione agli spostamenti acquei che avvengono nella
laguna viva.
laguna viva (r la): la parte di
laguna più vicin
a a
lle bocche di porto, dove avviene il ricambio diretto con l
'
acqua marina entrata con l
'
alta marea.
lai •1
(v ba): in senso generico può essere inteso un fianco della
barca; sulle barche tradizionali si sottintende il fianco di dritta.
lai •2
– posizione di voga (v tc):
il posto
di vog
a a
dritta, davanti al pope con la forcola sullo stesso
lato.
làrice (r ba): Larix europaea;
essenza simile all
'
abete, ma di maggio
r p
eso specifico (710 g/dm
3) e tenacia.
lasco (m tc): l
'
insieme delle andature comprese fra i 90 e i 135 gradi rispetto al letto
del vento.
leca (g la): alga di aspetto simile
al muschio, di pelo finissimo.
legnolo o legnuolo (
m b
a): l
'
insieme di più filacce; più legnoli formano un cavo.
letto – l.del vento (m tc):
la direzione dalla quale soffia il vento.
lezzino (
m b
a): cavettino costituito da un paio di filacce e normalmente usato
per legature.
lièva del timone (g ba): manovra
corrente tipica delle barche lagunari destinat
a a
sollevare la pala del timone.
linea dei matafioni (
m b
a): la linea virtuale, leggermente allunata, su cui si trovano i matafioni
per i terzaròli.
lissiera (g la): alga nastriforme di
piccola dimensione; vive su poc
a a
cqua non inquinata.
l.m.m. (r la): l’abbreviazione di livello
medio mare, valido anche per il livello della laguna.
lopa (g la): fango con torba; si
forma laddove muore una barena.
losanga (a ba): rinforzo posto nel
punto d
'
attacco di ogni matafione sulla vela, non necessariamente
quadrangolare.
makò o macò (a ba): qualità
particolarmente pregiata di cotone egiziano.
madìere (
m b
a): trave strutturale infissa nella chiglia e supportante le costole;
nelle barche tradizionali lagunari corrisponde alla piàna.
maestra o maestro (
m b
a): attributo riferito ad albero, vela, sezioni ecc. relativamente ad un
particolare ruolo o dimensione degli stessi.
magnar el remo (v tc): ostacolare con
la prua della barca il movimento di un remo della barca che precede.
magra de acqua (v la): periodo
relativo ai picchi minimi di marea.
maìstra (v ba): denominazione
veneziana del termine maestra (principale).
màncolo (g ba): solida bitta
in legno che nelle barche lagunari di maggior dimensione si trova lungo il
bordo delle fiancate, all
'
altezza del mascone e del giardinetto.
màndola (a ba): passacavo volante in
legno, attualmente sostituito dalla redancia.
mangiativa (c sc): l
'
insieme dei generi alimentari di bordo.
manichéla (a ba): nome desueto di ombrinale.
manicotto (
m b
a): si intende un corto tratto di tubo in metallo pressabile a freddo, in
genere usato pe
r c
onfezionare un
a g
assa su cavo metallico.
maniglia (c ba): vedi grillo
manilla (
m b
a): fibra vegetale galleggiante, originaria delle Filippine, particolarmente
resistente alla putrescenza.
manovra •
1 – azione
(m tc): azione più o meno complessa da eseguire pe
r p
orre la barc
a a
vela nella condizione di navigazione stabilita in base alla situazione o
all’esigenza.
manovra •2
– attrezzatura (
m b
a): cavo o sistema di cavi dell
'
attrezzatura con specifici compiti nella regolazione dell
'
assetto della barc
a a
vela.
manovra corrente (
m b
a): manovra suscettibile, nel corso della navigazione, di normali
regolazioni per adeguarl
a a
lla specifica necessità.
manovra fissa (
m b
a): o dormiente; manovra in genere destinat
a a
irrigidire l
'
alberatura, non suscettibile di regolazione in navigazione.
mante (g ba): la drizza della vela maestr
a a
l terzo lagunare.
marafòni (c ba): termine chioggiotto
dei matafioni, intesi anche come particolare sistema d
'
inferitura «volante» al boma della vel
a a
l terzo.
marea (m la): fenomeno della
variazione del livello del mare, e quindi delle lagune; è causata dalle
forze di attrazione di Luna e Sole, cui possono sommarsi gli effetti della
pressione atmosferica e del vento.
marconi – attrezzatura m. (
m b
a): dett
a a
nche bermudiana; l
'
attrezzatura velica maggiormente in uso oggi, caratterizzata dalla presenza
di una vela maestra triangolare, inferit
a a
ll
'
albero e al boma.
marogna (g la): fondo lagunare duro e
ricco d
'
incrostazioni.
marmòta (g sc): la cassetta port
a a
ttrezzi dei calafàti, usata dagli stessi anche come sedile.
maròta (g pe): recipiente simile a
barchetta totalmente chiusa e dotata di fori, usata pe
r c
onservare vivo
il pesce
pescato.
marra (m da): ognuno dei bracci dell
'
ancora che si diparte dal fuso e termina con l
'
unghia destinat
a a
penetrare nel fondo.
marsiòn (c ba): nome chioggiotto
dell
'
asse su cui ruota una puleggia.
marùbio (v la): indic
a g
enericamente un temporale assai violento.
masanèta (g pe): la femmina del
granchio.
mascarèta (v ba): tipo di sàndolo
particolarmente leggero, privo di nèrve e dei trasti di prua
e di poppa.
maschetta (
m b
a): ognuna delle due pareti esterne del bozzello.
màscolo (c ba): denominazione
chioggiotta dell
'
agugliotto.
mascòne (
m b
a): iI tratto di murata situato fra il dritto (o ruota) di
prua e iI fianco della barca.
maso (g pe): segnale galleggiante
collegato a nasse e gabbie da pesca in genere.
mastra o galàna (g ba): nella
barca tradizionale lagunare si intende il massiccio pezzo di legno posto
sulla copert
a a
sostegno dell
'
albero, e per questo dotato di un alloggio semicircolare.
matafione (t ba): ognuna delle sagolette
fissate sulla
vela e destinate
a legare la parte di vela sottratt
a a
ll
'
azione del vento.
mea (g pe): palo munito di uno
straccio alla sua sommità e infisso nel fondale lagunare per segnalare una
zona di pesca.
meda (m la): struttura di
segnalazione marittima fissa o comunque ancorat
a a
l fondo.
menài (e ba): quei sancòni
la cui base poggia sull
'
asta o sul repièn, quindi non sulla píàna; vedi
anche apostoli.
mèolo (
m b
a): cavetto interno alla vaìna; vedi anche midollo.
merlino (
m b
a): cavettino composto da due o tre filacce di stretta commettitura.
mesarìa (g ba): denominazione
dialettale di mezzeria.
mez
a g
ola (g ba): la ferramenta predisposta sulla mastra o
sul trasto per il fissaggio dell
'
albero.
mezzaluna (g ba): ognuna delle assi
più esterne del fondo della barca tradizionale lagunare; l
'
asse del fondo su cui “poggiano” le fiancate dello scafo.
mezzoraggio (c ba): significa «mezza
puleggia»; modellata in legno duro è posta sulla cavatoia
dell
'
albero per farvi scorrere il mante.
miccia della pala (e ba): vedi testa
della pala.
miccia dell
'
albero (
m b
a): l
'
estremità inferiore dell
'
albero, modellata per incastrarsi nell
'
apposito alloggiamento della scassa.
midollo (v ba): cavetto morbido
inserito nella bastìna pe
r t
utta la sua lunghezza; usato per fissare la concavità o evitare la
deformazione di ognuno dei lati della vela.
mìnio (r ba): ossido salino di
piombo dal caratteristico colore rosso, normalmente usato come pittur
a a
ntiruggine.
minutenza (
m b
a): denominazione generica dei cavettini usati a bordo per legature e
fasciature, m
a a
nche per manovre soggette a
piccoli sforzi e per inferire le vele.
mìtria (g ba): particolare forcola
dotata di due morsi, simmetrici rispetto l
'
asse verticale.
mògano (r ba): Swietenia mahagoni;
essenza esotica compatta, di aspetto rossiccio e particolarmente resistente
alla putrescenza; peso specifico 540 g/dm3.
molèca o moèca (g pe): nome dato al
granchio (carcinu
s m
aenas) dopo la muta, processo durante il quale il crostaceo cambia il
carapace e diviene un cibo particolarmente apprezzato.
molènte (g la): lo stato della
corrente lungo il bordo del canale, sensibilmente meno veloce rispetto a
quella lungo la mezzeria dello stesso corso d
'
acqua.
montàda (g pe): periodo
caratterizzato dalla migrazione di determinate specie di pesce dal mare in
laguna.
morello (g ba): nella vela
tradizionale al terzo è inteso come lo spazio compreso fra due cuciture
dell
'
ingratigliatura.
morso (v ba): l
'
incavo della fòrcola su cui normalmente lavora il remo.
morto de acqua (v la): periodo di
marea, coincidente con la quadratura, in cui il movimento delle masse
acquee è quasi impercettibile. Per estensione è anche inteso quel lasso di
tempo di "calma di corrente" che si registra attorno al momento
d'inversione della marea.
moschettone (
m b
a): si tratta sostanzialmente di un anello con un tratto di circonferenza
(detto linguetta) facilmente apribile anche con l
'
uso di una sola mano.
mota o motta (v la): accumulo
terroso, spesso artificiale, normalmente destinato all
'
edificazione di un casòn o un ricovero coperto in genere.
mototopo (g ba): topo dotato di
entrobordo, normalmente usato per i piccoli trasporti lagunari.
mura
•1 – manovra (
m b
a): s. singolare, al plurale “mure”.
Negli armi a vele quadre, è la manovra che ha la funzione di tesare
verso
il basso e
verso prora l
'
angolo inferiore sopravvento della vela quadra (vedi anche bugna). La
mura è in tensione in tutte le andature tranne che in fil di
ruota (in poppa piena), quando tutta la velatura è "in
croce", ossia perpendicolare alla chiglia.
mura •2
– angolo o punto di m. (
m b
a): il punto della vela quadra dove agisce
la mura. Il
termine “mura” è
stato adottato anche nelle vele di taglio per definire l
'
angolo prodiero della
vela latina
(dove è in forza un paranco denominato mura), l
'
angolo basso prodiero della
vel
a a
l terzo
, della rand
a a
urica, della vela marconi, dei fiocchi e delle vele di
strallo. Si sottolinea che su ognuna delle due mura di
ogni vela quadr
a a
giscono sia la scotta che la mura
(manovre).
murare (m tc): mettere in tensione le mure; per estensione oggi si indica l
'
atto di incocciare ad un punto fisso l
'
angolo prodiero di una vel
a a
nche a bordame libero (ad es. un fiocco è
”murato”
all
'
estremità di prua).
mure – a dritta o a sinistra.
(m tc): poiché,
tranne che in fil di ruota, le mure delle vele quadre sono
sempre sopravvento, per estensione con i termini “mure a dritta” e “mure
a sinistra” si
indica il lato della barca esposto al vento, ossia la posizione della barca
rispetto al vento; si dice, ad es., «partiamo con mure a dritta”.
mure – cambiare m.
(m tc): equivale
a “virare di bordo”.
murata (
m b
a): ognuno dei due lati dell
'
opera morta della barca.
murazzi (a la): possenti difese
litoranee in pietra d
'
Istria e scogliera dei Lidi
di Venezia e di
Pellestrina.
mussetto (g ba): piccolo musso.
musso (g ba): barca tipica lagunare
simile al topo ma con la poppa più stretta e affilata.
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