Moretta
alla regata Sucabaruka
di
Giorgio Pavan, timoniere
di Moretta
Domenica
a San Giuliano non c’era vento e non c’era nessun segnale che ce ne
sarebbe stato per l’orario di regata.Non avevo nessuna voglia di
armare Moretta per poi magari fare una semplice uscita a remi.
Alla
fine Graziella mi ha convinto ad armare, e sperare.
Ho
legato il mante circa
15 cm
più avanti della castagnola, e inclinato l’albero al massimo
all’indietro.
Con
questa disposizione il caricabasso lavora praticamente in verticale
e la punta del boma guarda sempre un po’ in giù. Ad occhio non
è un bel vedere, ma volevo capire se così la barca stringe meglio.
Il
gommone ci ha dato uno strappo, altrimenti non saremmo mai arrivati in
tempo.
Ad
un certo punto Chiara, giudice di regata, decide che c’è vento
abbastanza e dispone il campo di regata. Io naturalmente avevo
dimenticato di portare la bandierina mostravento. Per capire da dove
veniva ho dovuto chiedere a Chiara di alzare il braccio con l’antenna
ed il filo di lana.E’ già la seconda volta che la dimentico in
macchina…che ci sia da preoccuparsi?.
Nel
prepartenza ci si muoveva appena, ma poi negli ultimi minuti è
effettivamente venuta su un minimo di arietta.(2-3nodi?).
Qauando
è così io ho sempre una gran paura di trovarmi lontano dalla linea
negli ultimi secondi e senza velocità. Così a -2 minuti eravamo già
vicini alla barca giuria e abbiamo cominciato a scendere lungo la linea.
A
-20”
ho cercato di accelerare lungo la linea ed orzare un
secondo dopo lo start.
Facendo
così siamo partiti in velocità ma molto avanti, verso la boa. Il che
è un problema, se si ha una barca che stringe poco: quando si vira,
infatti ci si trova ad incrociare tutti senza avere diritto di rotta.
Peggio
ancora con poco vento perché se si manca la ripartenza dopo la virata
si finisce a dover lasciare passare tutti.
Ho
badato a far correre la barca senza preoccuparmi del fatto eravamo molto
più puggiati rispetto ad ogni altro: almeno 15 gradi in meno rispetto
alle derive. Però eravamo veloci.
Dopo
la virata la barca è ripartita abbastanza bene e fortunatamente siamo
riusciti ad infilarci incrociando gli altri senza dover puggiare o
mollare le scotte.
Sul lato mure a sx ci si porta verso il ponte, dove di
solito c’è un po’ più di aria. Di nuovo siamo andati molto
puggiati ma veloci. Abbiamo virato quando mi sono sentito ragionevolmente
sicuro di passare la boa. Nell’avvicinamento mi sono reso conto che
effettivamente eravamo tra i primi.
Credo
abbiamo passato la boa al quinto posto siamo stati larghi per tenerci
discosti da Stefani che era interno.
Primo
a girare dev’essere stato
un dinghy di due giovanissime e brave regatanti.
Dopo
la boa , sul lato di poppa eravamo evidentemente favoriti. Abbiamo
combattuto per un po’ con il dinghy (passato da sottovento) e con L’
X14 (tipo Laser) di Stefani. Un po’ alla volta li abbiamo distanziati e
ci siamo avvicinati al 470 ed al 420 che erano in testa.
Nell’avvicinamento
alla boa il 420 che era sottovento esterno , ha orzato sul 470
praticamente mandandolo fuori rotta. Si sono danneggiati a vicenda,
lasciandoci campo libero e abbiamo passato per primi la boa di poppa.
Circa 10 metri dopo di noi è passato il 470.
Ovviamente
il 470 nella succassiva bolina ha guadagnato molto dato che stringeva di
più. Alla boa al vento sono passati con almeno 20-30mt di vantaggio pur
avendo fatto un 360° per liberarsi di una penalità.
Nel
lato di poppa il 470 non ha messo lo spi, e noi ci siamo messi in
copertura sopravvento.Poco a poco ci siamo avvicinati. Quando ha tentato
di orzarci da sottovento ho gentilmente
info
rmato il giovanissimo timoniere che se avesse provato farlo oltre la
giusta rotta per la boa, semplicemente gli sarei passato sopra.
Il
giovane ha valutato e soppesato per un pò l’asta di prua della
Moretta e poi ha deciso che
non era il caso di provarci, e quindi siamo arrivati
sulla linea per primi con circa 20mt di vantaggio sul 470.
Mentre
passavamo in testa,sportivamente l’equipaggio del 470 che comprendeva
un istruttore di vela della
Vela Mestre, il giovane timoniere ed una signora,ci ha fatto i
complimenti per la barca, la sua bellezza e la sua velocità.
Davvero
dei contendenti che hanno spirito sportivo.Chapeau!
Una
regata da ricordare, perché non capiterà più che una vela al terzo
batta un
470 in
una regata tra le boe.
Giorgio
Pavan
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Al
primo passaggio alla boa 2 passa per primo il dinghy dei giovanissimi
seguito dal 420
di Minto (CVC) e dal 470 di Padoan (CdVM)
Moretta
doppia la boa dopo il "laser" di Stefani (CVC) l'R18 (CVC) e il 550
di Tommaselli (SCM). Da notare Sisa poco indietro, condotta da Spagnolo,
corsista CVC 2009.
il 470 di Padoan (CdVM)
poco prima del secondo passaggio alla boa 2
il 550 di Semenzato (CdVM) seguito da Celeste di Tomaselli (SCM).
Subito dopo si distingue la vela rossa di Masorin, sanpierota
condotta da Roberto Ginetto
Moretta
ha appena tagliato per prima. Il 470 di
Padoan é sulla linea d'arrivo (la boa bianca é stesa dalla sorpresa).
Subito dopo il 550 di Semenzato.
Sisa
con Spagnolo e Faggian primi fra i "corsisti CVC 2009"
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